Famiglia

Cooperazione: l’amarezza di Sergio Marelli

Duro monito del presidente del Focsiv neio confronti del governo italiano per non aver rispettato gli impegni presi contro la povertà nel mondo

di Joshua Massarenti

“Dopo cinque anni, la maggior parte degli obiettivi fissati nella dichiarazione del Millennio sugli obiettivi di sviluppo sembra non avere alcuna probabilita’ di realizzazione. E questo e’ penosamente evidente nell’Africa Sub-Sahariana”. Lo afferma Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv-Volontari nel mondo in una lettera inviata al ministro degli esteri Gianfranco Fini in occasione del vertice europeo sullo sviluppo che si sta tenendo a Lussemburgo. Lo rivela l’Ansa. Il Focsiv ricorda che l’Italia nel 2000 ha sottoscritto gli impegni della Dichiarazione finalizzati ”alla riduzione della poverta’ e delle ineguaglianze e nel raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, attraverso la cancellazione del debito, l’aumento degli aiuti pubblici e del reddito dato dal commercio dei paesi in via di sviluppo”. Finora questi impegni sono stati disattesi in gran parte, sottolinea Marelli che invita il ministro Fini ”a muovere passi decisivi a favore dello sviluppo globale e sostenibile e della lotta contro la poverta’, in questo 2005”. Focsiv, insieme ad una rete composta da 15 organizzazioni cattoliche, europee e nordamericane, di cooperazione e sviluppo (Cidse), e’ impegnata nel monitoraggio dei risultati da presentare nel 2005 da parte dell’Ue e pone l’accento sull’ Obiettivo che riguarda lo sradicamento della poverta’ nel mondo. A suo avviso sarebbe importante, e in tal senso sollecita il ministro, introdurre indicatori specifici come punti fondamentali della posizione dell’Ue all’Assemblea delle Nazioni Unite che si terra’ a settembre. Fra l’altro, per il Focsiv, sul debito dei paesi in via di sviluppo e’ necessario iniziative per la sua cancellazione, utilizzando forme di arbitrato giusto e trasparente mentre sul settore privato ritiene improrogabile l’introduzione progressiva di riforme fiscali, che garantiscano che i profitti ottenuti dalle multinazionali siano investiti a livello locale nei paesi in via di sviluppo, monitorandone l’impatto sociale e ambientale.


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