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Somalia: shock giornalista uccisa mentre governo sta per istallarsi

L'uccisione della giornalista a Mogadiscio è un segnale particolarmente grave alla vigilia dell'installazione del governo della Somalia

di Emanuela Citterio

Shock in Somalia per l’uccisione di Kate Peyton, 39 anni (nella foto) avvenuta ieri davanti all’albergo Sahafi a Mogadiscio.
La giornalista lavorava per la Bbc e viveva da dieci anni in Sudafrica, a Johannesburg, e aveva dedicato la sua vita a coprire l’informazione dal continente africano. Era anche come corrispondente per la South African Broadcasting Corporation in Johannesburg.

Il direttore generale della Bbc Mark Thompson ha detto di essere “scioccato per la sua morte. “Kate era una delle nostre corrispondenti più esperte e apprezzate, aveva lavorato per tutta l’Africa, dal 93 per la Bbc con il compito di coprire l’informazione sul continente”.

L’uccisione della giornalista a Mogadiscio è un segnale particolarmente grave alla vigilia dell’installazione del governo della Somalia, che è stato costituito all’inizio di dicembre a Nairobi e proprio in questi giorni dovrebbe cominciare il trasferimento in territorio somalo.

La Somalia da 13 anni non ha più un governo nè isitituzioni, ed è in preda alle lotte fra i clan e i signori della guerra.

Il presidente somalo Abdullahi Yusuf Ahmed, dal Kenya dove ancoa risiede il governo somalo, ha definito la morte di Kate Peyton “estremamente scioccante ed estremamente tragica”.

“Aveva dedicato gran parte della sua vita a dire la verità su ciò che succede in Africa”, è il ricordo di un altro corrispondente della Bbc, Fergal Keane, amico e collega della Peyton.

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