Famiglia

Africa: continuano le liberazioni di bambini soldato

In Angola 60 piccoli rapiti dai guerriglieri hanno potuto far ritorno alle loro case

di Gabriella Meroni

Continuano nei PAesi dell’Africa centrale le liberazioni dei bambini soldato. Domenica scorsa è toccato a 60 bambini che 20 giorni fa vennero rapiti dall’Unita (Unione nazionale per l’indipendenza totale dell’Angola) e che sono arrivati a Luanda sotto la protezione dell’organizzazione umanitaria che si occupa di loro. Con loro ci sono anche i due adulti, membri dell’Adpp (Aiuto allo sviluppo del popolo per il popolo), sequestrati durante l’attacco. Funzionari delle Nazioni Unite hanno confermato che il rilascio è avvenuto venerdì mattina: i ragazzi – 51 maschi e nove femmine, tutti orfani, trai 9 e i 18 anni – sono stati lasciati liberi nei pressi nella città di Nagage, 300 km dal luogo del sequestro. L’Unita, in un primo momento, aveva negato d’aver rapito i bambini. Poi aveva cambiato versione parlando di “errore” commesso da irregolari che agiscono accanto ai guerriglieri di Jonas Savimbi. E, ammesso l'”errore” aveva promesso che i bambini sarebbero stati rilasciati e consegnati alla più vicina missione cattolica. Il rilascio, come detto, venerdì: i ragazzi sono stati consegnati, come ha informato l’agenzia missionaria Misna, a una missione cattolica, nelle mani di padre Antonio Joquin Ribeiro. Subito affidati all’esercito, i ragazzi sono stati riportati a Luanda alla Adpp, che si occupa degli orfani e gestisce la scuola di Caxito dove gli allievi erano stati rapiti. Questa la versione più credibile, ma ne esiste una seconda, secondo la quale l’esercito avrebbe intercettato e liberato i ragazzi in un’azione militare contro i ribelli antigovernativi.       


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