Cultura
Condi Rice contro la rimozione dell’embargo di armi alla Cina
Il segretario Usa avverte l'Unione Europea: "Siate consapevoli delle preoccupazioni degli Usa. In Cina la questione dei diritti umani è ancora irrisolta"
Il segretario di Stato americano Condoleeza Rice ha ribadito le preoccupazioni degli Usa circa la decisione dell’Unione europea di togliere l’embargo sulle armi alla Cina.
Come è noto, la misura dell’embargo fu imposta dalla Ue dopo dopo le violenze contro l’opposizione politica guidata dagli studenti universitari che sfociarono nella brutale repressione di piazza Tiananmen, nel giugno 1989.
Dopo anni di costante arretramento dei margini del divieto, ora alcuni Paesi dell’Unione si stanno muovendo per eliminarlo del tutto. Una prima richiesta è partita dalla Francia, sostenuta da altri partner, Italia inclusa. Durante il viaggio diplomatico a Pechino del presidente Carlo Azeglio Ciampi, infatti, il tenore delle dichiarazioni non lasciava spazio a dubbi: «Ho confermato al presidente Hu Jintao che l’Italia guarda con favore all’abolizione dell’embargo sull’esportazione delle armi e lavora attivamente per renderla possibile», aveva detto il presidente della Repubblica dopo il colloquio con il presidente della Cina.
Anche il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, in un’intervista rilasciata al «Quotidiano del popolo» aveva sostenuto l’abolizione del blocco della vendita delle armi a Pechino (in cambio, avevano scritto alcuni quotidiani, dell’appoggio cinese alla proposta italiana di riforma delle Nazioni Unite…).
Una decisione sulla questione, ora, e’ attesa al prossimo Consiglio dei ministri degli esteri della Ue e c’è da scommettere che la posizione contraria degli Stati Uniti non sarà presa sottogamba. Anzi: ”L’Unione Europea ha ascoltato le nostre preoccupazioni e ora continueremo a lavorare in partnership con la Ue”, ha detto oggi la Rice in una conferenza stampa, al termine di un incontro alla Commissione.
”Chiediamo che i partner europei siano consapevoli delle nostre preoccupazioni e le tengano presenti”.
Al suo fianco il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Durao Barroso, ha dichiarato che ”la Ue togliera’ l’embargo sulle armi alla Cina”, ma ”continuera’ a parlare con gli Usa su questo punto”. Barroso ha aggiunto: ”Nessuno ha interesse ad aumentare la quantita’ e la qualita’ degli armamenti. Pensiamo ad un codice di condotta”.
Il codice di condotta sull’export di armamenti, per la verità, esiste già. E’ stato adottato dall’Unione nel 1998, ma i suoi criteri operativi non sono purtroppo ancora vincolanti.
”Le nostre preoccupazioni sono relative ai diritti umani, che non vanno dimenticate in qualsiasi decisione” ha detto Condoleeza Rice. “Dopo Tiananmen e’ un problema ancora irrisolto”, ha aggiunto, rilevando che, ad esempio, ”e’ ancora poco chiara la sorte di 2.000 prigionieri politici”. ”Siamo preoccupati – ha proseguito Rice – per l’equilibrio militare e per il trasferimento di tecnologie che possono turbare questo equilibrio”.
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