Welfare

In Nepal i diritti umani finiscono dietro le sbarre

Uno dei più importanti difensori dei diritti umani in Nepal, Krishna Pahari, è stato arrestato alla vigilia di una manifestazione organizzata domani, contro il re Gyanedra

di Paolo Manzo

Uno dei piu’ importanti difensori dei diritti umani in Nepal, Krishna Pahari, e’ stato arrestato alla vigilia di una manifestazione di protesta, organizzata per domani, contro il pugno di ferro imposto nel paese dal re Gyanedra. Il sovrano una settimana fa ha assunto i pieni poteri, destituendo il premier Sher Bahadur Deuba. A denunciarlo e’ il presidente del gruppo cui appartiene Pahari, Purusottam Dahal, precisando che l’uomo e’ stato portato via da uomini vestiti in abiti civili che non hanno fornito alcuna spiegazione per l’arresto. Intanto, il leader maoista Shanker Pokharel, in una conferenza stampa clandestina a Kathmandu, ha fatto un appello all’unita’ di tutte le forze dell’opposizione per contrastare l’azione di governo del monarca, sottolineando che sono circa 200-250 i leader e i quadri del suo partito detenuti. In una nota il governo sostiene invece che sono solo 43 le persone arrestate da quando e’ stato dichiarato lo stato di emergenza nel paese. Tra i detenuti anche Sindhu Nath Pyakhurel, ex presidente dell’Associazione forense nepalese: per il suo caso proprio oggi la Corte Suprema ha emesso una sentenza in cui viene ordinato di rendere note le cause della sua detenzione e di indire un processo entro tre giorni. L’iniziativa viene considerata di portata storica dagli avvocati, poiche’ l’unico precedente del genere risale al 1972.


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