Mondo

Rifiutarono di andare in Iraq, assolti militari italiani

Erano stati accusati di codardia

di Gabriella Meroni

Sono stati tutti assolti, perche’ il fatto non sussiste, i quattro elicotteristi dell’ Esercito accusati di codardia perche’ si erano rifiutati di volare sui cieli dell’ Iraq, sostenendo che i velivoli avevano ”carenze” nei sistemi di protezione. L’ udienza si e’ conclusa pochi minuti fa davanti al gip del tribunale militare di Roma. ”I quattro militari imputati – ha detto il professor Franco Coppi, che li ha difesi – sono stati assolti perche’ il fatto non sussiste, con la formula piu’ ampia, ai sensi del primo comma dell’articolo 130 e quindi con totale soddisfazione innanzitutto per loro ma anche per noi difensori. Lo stesso pubblico ministero, che a suo tempo aveva chiesto l’archiviazione, ha oggi sollecitato l’assoluzione degli imputati”. I fatti risalgono alla fine del 2003, pochi giorni dopo la strage di Nassiyria, quando i quattro elicotteristi si rifiutarono di salire sui loro Ch47, non prima pero’ di aver segnalato al comando le presunte carenze nel sistema di auto-protezione. Carenze che avrebbero riguardato, in particolare, il dispositivo manuale antimissile, considerato inadeguato perche’ avrebbe lasciato scoperto il lato sinistro e quello posteriore destro del velivolo. I quattro furono rimpatriati, sospesi dall’attivita’ di volo e sottoposti ad indagine con l’ipotesi di reato di ammutinamento, poi de rubricato in codardia. Dopo un anno di indagini e l’audizione di tutti i protagonisti della vicenda, il pm militare Antonino Intelisano chiese l’archiviazione per i quattro, ritenendo che a loro carico non fossero ravvisabili reati militari. Richiesta che il Gip ha respinto poco piu’ di due mesi fa, ordinando al pm di formulare il capo d’imputazione. Oggi l’udienza preliminare, naturalmente davanti a un diverso giudice, e l’assoluzione degli imputati.


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