Cultura

Bertolaso, col fiatone

Le donazioni degli italiani ormai sfiorano i 50 milioni di euro. Ma il capo del Dipartimento annuncia che ci vorrà ancora un mese prima di rendere operativi gli interventi.

di Stefano Arduini

Dovranno passare almeno altri 30 giorni prima che la Protezione civile riesca a trasformare in progetti concreti la solidarietà degli italiani. L?annuncio arriva dalla viva voce di Guido Bertolaso, numero uno del Dipartimento. Sul tavolo ormai ci sono 50 milioni di euro, traguardo tagliato grazie a donazioni private recapitate in via Ulpiano nei giorni successivi alla chiusura ufficiale della raccolta fondi datata 10 gennaio.

Il carrozzone si muove
Ancora 30 giorni quindi. Una tempistica col freno a mano tirato se paragonata alla prontezza dimostrata dalle organizzazioni non governative, che hanno potuto contare su una conoscenza del territorio costruita in anni di attività precedente all?arrivo dell?onda assassina. Circostanza che deve aver allarmato anche il gran capo Bertolaso. Il quale prima di esibirsi in televisione il giorno 31 gennaio annunciando ?Urbi et orbi? di «aver presentato i progetti a 21 giorni esatti dal momento in cui si è chiusa la sottoscrizione con gli sms» e celebrando quindi «un piccolo record realizzato in una situazione non facile e fuori da casa nostra», aveva costretto il suo braccio operativo, Agostino Miozzo, a un?interminabile serie di incontri informali per chiedere ?piani di intervento? alle ong presenti in Sri Lanka e alle associazioni accreditate presso la stessa Protezione civile. Termine ultimo: proprio il 31 gennaio.
La fretta di Bertolaso, forse stimolato anche dalla copertina di Vita della scorsa settimana che chiedeva conto dei ritardi nell?erogazione dei fondi, mal si conciliava con la trasparenza delle procedure. I contatti infatti sono stati gestiti in via del tutto informale e senza che fossero pubblicati bandi pubblici. Né a Colombo, capitale dello Sri Lanka dove emissari della Protezione civile hanno raccolto progetti e idee direttamente dalle mani dei cooperanti, fra i quali Paolo Franco del Cesvi e Lucio Melandri, rappresentante di un cartello che riunisce Intersos, Coopi, Cosv, Cisp e Movimondo. Né a Roma. Dove, a dire il vero, c?è stato qualche intoppo di troppo. «Noi, pur essendo un ente accreditato», racconta Luciano De Matteis dell?Anpas «eravano rimasti esclusi dal primo giro di telefonate. Siamo stati convocati sono dopo l?invio di una lettera di chiarimento». Sulla stessa lunghezza d?onda Francesca Rossi delle Misericordie: «Miozzo ci ha avvertiti all?ultimo momento, a margine di una riunione convocata per affrontare altre questioni».

Anche il servizio civile
Nel frattempo la tela della Protezione civile raggiungeva perfino l?Ufficio nazionale del servizio civile. Così il direttore Massimo Palombi in piena ?zona Cesarini? è riuscito a inserire nel bando straordinario in scadenza il prossimo 25 febbraio (info: Ufficio Nazionale Servizio Civile) anche un progetto targato protezione civile che prevede l?arruolamento di 10 volontari da portare per almeno 7 mesi in Sri Lanka. Rimane il punto interrogativo su chi finanzierà la missione. Palombi lascia aperte tutte le porte: «Non ne abbiamo ancora parlato, però non escludo che se ne possa fare carico proprio la protezione civile».
Col fiato corto si arriva così al fatidico 31 gennaio. Termine ultimo per presentare i progetti e giorno della riunione del Comitato dei garanti proprio nella sede centrale della Protezione civile. All?incontro sono presenti quattro garanti su cinque (Napolitano, Monorchio, Amato e Andreotti), Bertolaso e il suo vice Vincenzo Spaziante. Assente giustificata la presidente Bonino (in viaggio alla volta di Gibuti), nel corso della riunione vengono illustrati ai garanti i progetti di solidarietà. «Il nostro compito non consiste nell?approvare i progetti, ma di fornire opinioni e consigli in funzione della massima trasparenza», spiega a Vita Giorgio Napolitano. «Ci siamo così limitati a suggerire di organizzare l?elenco dei progetti in base a criteri di concentrazione territoriali e tipologici».
Dalla riunione esce però un risultato tangibile: 31 progetti (saranno pubblicati sul sito www.protezionecivile.it) che assorbiranno circa 40 milioni degli euro donati dagli italiani. La fetta più cospicua finanzierà il lavoro di ong e associazioni, mentre una quota residuale è stata assegnata a iniziative della stessa protezione civile.
Un passo in avanti certo, ma difficile definirlo «un record». Fra l?altro la stragrande maggioranza dei progetti è stata visionata solamente in versione di bozza. «Prima di presentare il piano definitivo dobbiamo visionare le zone d?intervento», ammette De Matteis, che annuncia la partenza per lo Sri Lanka di una troupe dell?Anpas per il 9 febbraio. Il 15 invece sarà la volta delle Misericordie. «E il nostro nucleo di valutazione resterà sul campo almeno 10 giorni», fa notare la Rossi.
Aggiungiamo che, come avverte Napolitano, «non ci saranno trasferimenti di denaro in bianco, e le quote saranno assegnate in base all?avanzamento dei progetti» e si può comprendere quanto il termine di 30 giorni sbandierato da Bertolaso rischi un ulteriore sforamento.

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