Fra profit e non profit
Intesa Sanpaolo, tutti per Carlo Messina
Il consigliere delegato e ceo confermato all'unanimità per un altro triennio dal nuovo consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea dei soci. Il ruolo delle fondazioni bancarie azioniste. Nelle prime dichiarazioni: «Vogliamo contribuire a costruire un’economia più equa, innovativa e sostenibile». Alla presidenza confermato Gianmaria Gros-Pietro

Carlo Messina è stato riconfermato oggi alla guida di Intesa Sanpaolo per il prossimo triennio. Lo ha nominato all’unanimità il nuovo consiglio, 19 membri, votati dall’assemblea dei soci fra due liste, di maggioranza e minoranza, degli azionisti.
Proprio la lista di maggioranza, presentata dalle principali fra le fondazioni azioniste – Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna e Cassa di Risparmio di Cuneo – aveva eletto Messina nel nuovo cda, insieme al presidente uscente, Gian Maria Gros-Pietro, con altri 12 nomi attorno ai quali aveva raccolto il consenso del 57% del capitale azionario rappresentato in assemblea.
Successivamente la conferma di Messina era stata poi unanime, ergo anche i cinque consiglieri di minoranza hanno sostenuto convintamente il consigliere delegato uscente, che è alla guida del gruppo dal 2013, dopo una carriera che lo ha visto partire nel 1996 dal Nuovo Banco Ambrosiano, dopo un inizio in Bnl.
Non poteva essere diversamente, visto il risultato record, 8,7 miliardi di utile, che questo romano classe 1962, laureato in Economia alla Luiss, aveva firmato al 31 dicembre 2024. Un utile storico del gruppo cui alcuni “grandi saggi” del sistema bancario italiano, Giovanni Bazoli, Giuseppe Guzzetti e poi Enrico Salza, dettero vita, fra il 1998 e il 2007.
Il “grazie” di Messina alle fondazioni azioniste
Messina ha accolto la propria conferma con una lunga dichiarazione di gratitudine ai soci e ai consiglieri.
«Da quando sono consigliere delegato e ceo», ha detto, «la lungimiranza dei nostri azionisti stabili – penso in particolare alle Fondazioni – ci ha consentito di costruire piani di lungo periodo e di andare oltre gli obiettivi fissati, anche in contesti di grande complessità come l’emergenza da Coronavirus e i conflitti insorti ai confini d’Europa e in Medio-Oriente. Oggi intendo rinnovare il mio massimo impegno nel guidare il nostro Gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder – gli azionisti, i clienti, le nostre persone e i territori – in un momento di forte discontinuità del panorama bancario italiano e in un contesto internazionale in rapida trasformazione».
Dal 2014, 34 miliardi di utili agli azionisti
Messina ha fatto rilevare che «Intesa Sanpaolo – negli ultimi 10 anni – è stata la prima banca in Europa per total shareholder’s return, ovvero la crescita del valore dell’azione e distribuzione di dividendi, con una crescita del 259% dal 1° gennaio 2014, distribuendo ai nostri azionisti 34 miliardi di euro cash nel periodo considerando il saldo, a valere sui risultati 2024, che verrà riconosciuto il prossimo 21 maggio. In Borsa, dal 2014, Intesa Sanpaolo ha registrato una crescita del 162% con un aumento della capitalizzazione di 54 miliardi di euro».
Dal riconfermato consigliere e ceo è arrivata anche la rivendicazione della notevole attenzione al sociale che il gruppo è andato dimostrando negli ultimi anni.
«L’attenzione, la sensibilità nei confronti della comunità sono parte essenziale delle radici del nostro gruppo», ha ricordato, «Nell’ultimo decennio abbiamo articolato in maniera sempre più ampia il programma a favore dell’inclusione finanziaria, educativa e sociale; in particolare tra il 2018 e il 2022 il programma ha raggiunto una dimensione pari a 1 miliardo di euro; l’impegno dal 2023 al 2027 è di 1,5 miliardi di euro. Nei prossimi anni», ha proseguito, «continueremo a operare con la responsabilità di chi guida una grande banca con un ruolo primario nell’economia reale e sociale, con la visione di chi vuole contribuire a costruire un’economia più equa, innovativa e sostenibile».
Il segreto: diversificazione e zero crediti deteriorati
Secondo Messina, «la consolidata leadership nell’erogazione del credito, il modello di business fortemente diversificato grazie alla posizione di leader internazionale nel wealth management and protection, l’essere una banca zero Npl (crediti deteriorati, ndr) e la redditività ai vertici del settore, confermeranno Intesa Sanpaolo banca leader in Europa nei prossimi anni».

Gros-Pietro: «Riconosciuta la forte attenzione verso la sostenibilità»
Anche il presidente Gros-Pietro ha commentato la decisione dell’assemblea e del cda, osservando come «la forte attenzione di Intesa Sanpaolo a favore della sostenibilità trova riconoscimento autorevole nel posizionamento nei principali indici Esg internazionali, il nostro programma per il sociale interviene in numerosi ambiti e svolge un ruolo di rilievo nel creare una comunità più coesa«.
Nella foto di apertura, di Alessandro Bremec/LaPresse, Carlo Messina.
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