Mondo
Colombia: la Ue finanzia iniziative di pace con paramilitari?
300 delegati, la maggior parte europei, si riuniranno tra tre giorni a Cartagena de Indias per valutare un l'appoggio finanziario della Ue per la pace con i guerriglieri paramilitari
di Paolo Manzo
Circa 300 delegati provenienti da 32 paesi, la maggior parte europei, si riuniranno il 3 e il 4 febbraio a Cartagena de Indias per valutare la messa in atto dell’impegno della Colombia in materia di rispetto dei diritti umani e un eventuale appoggio finanziario e logistico dell’Unione Europea per la pace con i guerriglieri paramilitari. Il direttore generale delle relazioni esterne della Commissione Europea, Eneko Landaburu, ha dichiarato alla stampa colombiana che a proposito dell’appoggio della Ue a Bogotà, ”la comunità internazionale e la Colombia sono arrivati a stringere importanti e reciproci impegni a Londra nel 2003”. ”La comunità internazionale -ha ricordato- si è impegnata a sostenere la Colombia a livello politico e economico, e la Colombia si è impegnata a sua volta a dare seguito alle raccomandazioni delle Nazioni Unite. La riunione di Cartagena è importante – ha spiegato Landaburu – perché faremo il punto della situazione sugli impegni presi e rispettati”.
Il portavoce della commissione europea ha quindi confermato che ”l’Europa continua a collaborare strettamente con la Colombia”. ”Abbiamo ormai da anni una collaborazione molto stretta – ha ricordato Landaburu – e a tutti i livelli”. Per quanto riguarda le trattative in corso tra il governo di Alvaro Uribe e i guerriglieri colombiani, il portavoce della commissione Ue ha sottolineato che devono rientrare in una cornice giuridica improntata su ”verità e giustizia”. A Cartagena il governo colombiano e i rappresentanti europei discuteranno anche del reinserimento dei paramilitari che abbandonano la guerriglia. Subito dopo la riunione di Cartagena de Indias, il presidente colombiano Uribe si recherà dal 7 al 10 febbraio in Spagna, Francia e Belgio, dove incontrerà i capi di Stato e di governo per sollecitare personalmente un appoggio europeo a Bogotà sulla gestione della pace con i guerriglieri.
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