Mondo

Voto sfida a kamikaze ma senza sunniti Iraq è minato

Lo afferma in un'intervista a 'l'Unita'' Giandomenico Picco, ex sottosegretario alle Nazioni Unite

di Paolo Manzo

”Un Iraq dove venissero mortificati i diritti e le ragioni delle minoranze sunnita e curda non solo non sarebbe avviato verso la stabilizzazione democratica ma vedrebbe minate le basi stesse della sua integrita’ statuale; al tempo stesso occorre riconoscere il coraggio dei tanti iracheni, la maggioranza degli aventi diritto al voto, che si sono recati alle urne sfidando autobombe e kamikaze. E’ una prova di maturita’ che rappresenta un investimento sul futuro”. Lo afferma in un’intervista a ‘l’Unita” Giandomenico Picco, ex sottosegretario alle Nazioni Unite. ”La democrazia, quella vera, sostanziale -afferma Picco-, non e’ la legge della maggioranza bensi’ e’ il rispetto delle minoranze. Una tale acquisizione non e’ cosa facile, ma questo principio col tempo sara’ valido anche per l’Iraq. D’altro canto, se in Iraq sunniti e curdi non avranno un ruolo importante non ci sara’ piu’ un Iraq. In gioco, nella definizione di una carta costituzionale che ridisegni gli equilibri tra le varie componenti etno-religiose, non c’e’ solo il futuro democratico del Paese ma la sua stessa unita’ statuale”. ”La scarsa affluenza al voto nelle aree sunnite -sottolinea Picco- e’ un campanello d’allarme a cui i vincitori sciiti, e gli Stati Uniti, devono prestare grande attenzione: perche’ quella scarsa affluenza non e’ dovuta solo alle minacce terroristiche ma e’ anche il segno di una preoccupazione di marginalita’ forzata nel nuovo Iraq che se non fugata con i fatti potrebbe portare ad altre, pericolose contrapposizioni”. ”Resto convinto -conclude l’ex vice segretario delle Nazioni Unite- che l’evoluzione della crisi in Iraq a livello interno sia fortemente legata al ruolo che avranno in futuro i sunniti, che in passato controllavano il governo e che oggi vengono presentati come una minoranza della popolazione, e come tale messa ai margini dei nuovi assetti di potere”.


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