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Francesco, Luigino Bruni: «Guardò il capitalismo da sotto il tavolo dei ricchi»
Con l'economista che dirige il comitato scientifico di The Economy of Francesco abbiamo ripercorso la genesi e il lavoro di questa fondazione che il pontefice volle per studiare un'economia più inclusiva e più umana. «Il Papa, come nella parabola, s'è messo con Lazzaro sotto il tavolo del ricco Epulone, e da lì ha guardato tutto il mondo, non solo i poveri», dice. Ascolta l'episodio

Era il 1° maggio 2019 quando Papa Bergoglio mise per iscritto il desiderio di «incontrare chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Un evento che ci aiuti a stare insieme e conoscerci, e ci conduca a fare un “patto” per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani». Risposero, riunendosi ad Assisi, oltre mille giovani, provenienti da 100 Paesi diversi.
Nacque così The Economy of Francesco, la fondazione, forse meglio dire il movimento che, in questi anni, ha svolto il pensiero francescano sull’economia, dove l’aggettivo vale per il santo, per il poverello d’Assisi e per il romano pontefice, perché la visione dell’uno e la sollecitudine dell’altro quell’iniziativa mise assieme, unendo la Famiglia francescana, l’Economia di comunione fatta nascere dal movimento dei Focolari ai primi anni ’90, l’Istituto serafico e altri attori.
Quelli che risposero all’appello
L’economista Luigino Bruni fu uno dei primissimi a raccogliere l’appello del Papa, col quale di economia aveva parlato anche negli anni precedenti, in più occasioni.
Per un nuovo episodio de I podacast di ProdurreBene, abbiamo parlato proprio con lui, che oggi dirige il Comitato scientifico della fondazione, ricordando il lavoro di questo speciale “think tank” di giovanissimi ricercatori, allargatosi in tutto il mondo, e di quali ne siano le prospettive future.

È stata l’occasione, anche, per ripercorrere il pensiero economico di Jorge Mario Bergoglio ma anche per ribaltare qualche luogo comune: «Se uno guarda in modo superficiale la sua attività e il suo lavoro, le sue opere», spiega Bruni, «può avere l’impressione di un Francesco che si occupa dell’ospedale da campo, delle vittime come un settore dell’economia, come se fosse la Caritas, le ong che raccolgono ciò che il capitalismo scarta. Questo però è una visione solo molto parziale, perché Francesco ha scelto i poveri come punto di vista sul mondo, si è messo dalla loro parte, s’è messo con Lazzaro sotto il tavolo del ricco Epulone della parabola, e da lì ha guardato tutto il mondo, non solo i poveri». Per Bruni, «se ti metti sotto i tavoli dei ricchi, insieme ai cagnolini, insieme ai poveri, vedi altre cose del mondo, vedi altri panorami, altre prospettive, e ti accorgi di cose che non vedi, se stai sopra, come stanno quasi tutti: anche i cronisti, anche gli intellettuali, gli economisti, politologi, che si mettono insieme a chi ha e da lì guardano il mondo. Francesco si è messo insieme agli scartati».
Una delle voci del numero di VITA sui 10 anni di pontificato
Tra l’altro Bruni scrisse una delle parole di Francesco nel numero che VITA realizzò nella primavera del 2023 sui 10 anni di pontificato papa Bergoglio e che potete scaricare gratuitamente a questo link. Era ovviamente la voce “economia”.
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Nella foto di apertura, di Gregorio Borgia per Ap/LaPresse, il Papa ad Assisi per un raduno di The Economy of Francesco, nel settembre del 2022.
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