Mondo

Guerra (di parole) tra Colombia e Venezuela

Chavez ha ritirato l'ambasciatore a Bogotà e ha congelato i rapporti commerciali, la Colombia ha risposto con una lista di terroristi che sarebbero ''ospiti'' del Venezuela

di Paolo Manzo

L’ultima mossa nella guerra diplomatica tra Colombia e Venezuela l’ha sferrata Bogotà. In un video di otto ore alcuni guerriglieri delle Farc, le forze armate rivoluzionarie della Colombia e dell’Eln, l’esercito di liberazione nazionale, spiegano come operano in Venezuela. La crisi diplomatica tra i due Paesi è esplosa dopo l’arresto, a Caracas, del leader delle Farc Rodrigo Granda da parte della polizia colombiana con l’aiuto di 5 militari venezuelani, ora posti in arresto per alto tradimento. Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha ritirato il suo ambasciatore a Bogotà e ha congelato i rapporti commerciali, la Colombia ha risposto con una lista di terroristi che sarebbero ”ospitati” sul territorio venezuelano. E nella vicenda è intervenuto negli ultimi giorni anche il Dipartimento di Stato Usa, che ha chiesto al Venezuela di dare spiegazione sulla presenza di Granda sul suo territorio e sull’eventuale presenza di altri terroristi a piede libero. Il governo colombiano finora non ha nè confermato né smentito la presenza del video in cui esponenti di Farc e Eln raccontano come operano in Venezuela. La registrazione sarebbe avvenuta alla metà di gennaio, con testimonianze raccolte da alcuni funzionari della presidenza colombiana. Secondo le informazioni rilasciate dagli ex guerriglieri nel video, il ”Fronte 33” delle Farc sarebbe per esempio presente in Venezuela con con le ”colonne mobili” ”Arturo Ruiz”, ”29 de mayo”, ”La Galvis” e ”Unidad catatumbo”, che conterebbe 70 uomini nelle zone di El Rio e Estado Tachira. Gli ex guerriglieri dell’Eln raccontano nel video, secondo quanto scrive la stampa colombiana, che non hanno postazioni fisse in Venezuela, ma che possono contare su molti appoggi da parte di militari venezuelani e che pagherebbero spesso tangenti per le coperture garantite dai loro ”complici”.


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