Mondo

Iraq: attacchi contro centri elettorali

A tre giorni da un voto 'storico' , il bilancio iracheno di oggi è di 22 morti e una serie di attacchi contro i centri elettorali

di Paolo Manzo

L’ultimo bollettino di sangue in Iraq, mentre il conto alla rovescia segna meno tre giorni alle ‘storiche’ elezioni, fa registrare oggi 22 morti, 21 iracheni e un marine americano, e una serie di attacchi contro centri elettorali. La drammatica conta delle vittime inizia a Ramadi, cuore del triangolo sunnita, dove un commando ha sequestrato e ucciso quattro agenti della Guardia nazionale, accusati – con biglietti lasciati sui loro corpi – di collaborare con gli americani. Nella stessa città, due passanti sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco tra gli insorti e le truppe americane. A Samarra, a nord di Baghdad, tre civili sono stati uccisi nell’esplosione di una bomba e in un secondo attacco contro una pattuglia dell’esercito sono morti un soldato e due passanti. Sempre a Samarra un edificio scolastico adibito a centro elettorale è stato fatto saltare in aria dopo che gli insorti hanno intimato agli impiegati che si trovavano all’interno di uscire, mentre altri seggi sono stati attaccati nelle città vicine, tra cui Ramadi e Kirkuk. L’ennesima giornata di sangue in Iraq è proseguita a Mahmudiya, a sud di Baghdad, dove tre poliziotti e un soldato sono rimasti uccisi dall’esplosione di un’autobomba e nella stessa area è morto un marine americano, mentre altri quattro sono rimasti feriti. A Baquba, un’autobomba ha ucciso un poliziotto, a Tikrit, città natale di Saddam, un interprete che lavorava per gli americani è morto nell’esplosione di una bomba e altri tre poliziotti sono rimasti uccisi in altri attacchi separati.


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