Welfare

L’amore e la scrittura come possibile terapia

Tre testimonianze tratte dal giornale dei detenuti dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere.

di Ornella Favero

«Terapia» si chiama in carcere quella quantità notevole di psicofarmaci che viene data ai detenuti che stanno male, che hanno bisogno di riempire il buco nero lasciato dalla droga, che non ce la fanno a reggere il dolore del carcere. Eppure, leggendo le testimonianze che vengono dall?ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, e sono tratte dal giornale dei detenuti Surge et ambula, viene da dire che ci sarebbero altre piccole terapie, non meno efficaci, contro i mali dell?anima: l?amore, il sentirsi meno soli, l?imparare a scrivere di sé, usando la scrittura autobiografica come una medicina.
Nessuno si illude che in carcere si possano usare ?farmaci? del genere, ma che per lo meno non si faccia di tutto per distruggere quelle ?medicine naturali? che sono gli affetti e la cura di sé, questo sì che si può pretenderlo anche dalla peggior galera..

Ornella Favero (ornif@iol.it)

A Cleo, oggi mi sono reso conto che l?amore che provo per te in tanti mesi mi ha fatto migliorare ed essere anche meno freddo con le persone e riesco ad essere molto sereno con me stesso ed è questa per me la mia terapia in Opg e fa tanto bene anche al cuore.

Kris

Vi sembrerà che chi scrive sia ?Una Matta? (lo sono). La mia estate più felice non è certo un ricordo della mia estate in libertà, ma bensì in Opg. È stata stupenda!! Non ho preso il sole, non ho fatto il bagno ma c?era lui, il mio grande amore. Hanno cercato di dividerci, ma a noi bastava anche un minuto per stare insieme, era lui il mio sole, era lui l?acqua che mi bagnava. è stata la mia estate più felice e desidero che ce ne saranno altre in libertà. C?erano tante ragazze ma per lui esistevo solo io e così anche per me. L?ho vissuta intensamente, nonostante i vari rimproveri degli operatori. Ci regalavamo baci, coccole e carezze. Chissà.? fuori di qui ci saranno tante belle estati ma mai dimenticherò questa in Opg con lui. Quest?anno è tutto cupo, grigio, non è certo una estate felice per me anche se ho un amico che mi fa ridere. Ma mai potrà darmi quello che mi ha dato il mio AMORE la scorsa estate.

Valentina

Quanto è importante tenere un diario in Opg! Poco tempo dopo aver iniziato la mia odissea personale nelle patrie galere e poi nel manicomio criminale, ho deciso di scrivere una specie di diario, raccontandomi tutto quello che era successo da quel tragico giorno in cui la mia vita era cambiata. Non l?avevo mai tenuto prima, forse perché ritenevo poco importante quanto succedeva, sbagliavo o forse per pigrizia ma ora questo raccontarmi tutto quanto sta avendo un ruolo importante nella gestione del mio tempo: quante cose sono cambiate!

Marco

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