Cultura

G8: i missionari pregano per il vertice

La rivista Nigrizia invita a pregare durante la due giorni per la cancellazione del debito e la svolta nelle relazioni Nord/Sud

di Gabriella Meroni

In vista del vertice del G8 che si terrà a Genova dal 20 al 22 luglio, scende in piazza a modo suo anche un pezzo di Chiesa, che vuole essere propositiva e muoversi in assoluto stile nonviolento. Fra i 210 gruppi che si muovono verso questo appuntamento, cercando spazi di azione culturale e politica, ne figurano infatti diversi di estrazione cattolica. Questi temi sono trattati nel prossimo numero di ?Nigrizia?, di cui la rivista ha anticipato l?editoriale. ?Il mio cuore è ubriaco di gioia per il Signore, il mio corpo vibra alla venuta del Liberatore, perché si è indignato per l’oppressione di questa sua piccola creatura. Da oggi tutti esclameranno ‘Beata te’, perché Dio fa vivere in me qualcosa di grande – sia scritto sui muri il Suo nome! – e la sua solidale compassione non deluderà mai quanti sperano in Lui. Si è rimboccato le maniche con ira ed ha smontato il pensiero unico dei plutocrati. Ha rovesciato le loro poltrone girevoli e ha messo gli esclusi alle loro scrivanie. Ha ridistribuito cibo sano e in abbondanza a chi aveva fame, ha mandato gli ipernutriti a sudarsi il pane. È venuto in soccorso del popolo della Terra ricordandosi che cos’è la vera religione, come aveva sognato all’inizio per i suoi figli di tutte le generazioni, per sempre. Null’altro che una preghiera, un inno biblico (Luca 1,46-55), tradotto con parole solo un po’ meno liturgiche. Il Magnificat Jeans (jeans non è forse una storpiatura inglese per “Genova”?) di Maria di Nazareth. Recitiamolo spesso, o ricordiamocene, mentre ci avviciniamo alla data del G8 (20-22 luglio). Vari spezzoni di Chiesa ci saranno, ciascuno a modo suo, prima, durante e dopo questo appuntamento. Momento alto sarà la due-giorni di preghiera, di digiuno, di richiesta della cancellazione del debito e di una svolta nelle relazioni Nord/Sud, nella gestione della globalizzazione, bollata come ‘colonialismo’ da Giovanni Paolo II di recente, e nella quale sono i G8, sostanzialmente, a condurre il gioco. Null’altro che una preghiera. Abbastanza scomoda, però, da meritare di essere purgata, almeno in un versetto, dalla dittatura argentina. Nemmeno il Papa poté pronunciarlo, a Buenos Aires. Lo stesso Papa che pochi anni prima, in Messico nel ’79, aveva dichiarato Maria modello ‘per coloro che non accettano passivamente le avverse circostanze della vita personale e sociale, ma proclamano con lei che Dio è vendicatore degli umili e, se ne è il caso, rovescia i potenti dal trono’ (è questo il versetto incriminato). Null’altro che una preghiera. Cantata da milioni di Marie, dalle mille Nazareth del pianeta fino a Genova e oltre. I G8 sono avvisati – con null’altro che una preghiera?.


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