Mondo

Caso Ilaria Alpi: no dei genitori a nuovo comitato

Nato comitato indipendente sul caso della giornalista e del cameramen uccisi nel 94 in Somalia. La posizione dei coniugi Alpi

di Emanuela Citterio

Un ex consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Roberto di Nunzio, ha promosso un comitato indipendente sul caso. I genitori della giornalista Rai uccisa in Somalia nel ’94 si dissociano però dall’iniziativa. “Ad un anno dall’insediamento della Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uccisione di nostra figlia Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin riteniamo doveroso testimoniare il nostro sincero apprezzamento per il lavoro sin qui svolto dalla stessa”, scrivono in una lettera inviata oggi all’agenzia Ansa, e al momento non ancora pubblicata, i genitori di Ilaria Giorgio e Luciana Alpi. “Un ringraziamento particolare al Presidente, on. Carlo Taormina, agli onorevoli Commissari, delle diverse formazioni politiche, che con la loro assidua e attenta presenza hanno consentito di dare speditezza ai lavori, ai consulenti la cui dedizione è andata spesso ben oltre i doveri istituzionali. Dopo quasi undici anni di omissioni e depistaggi, siamo fiduciosi che si possa finalmente giungere a far luce su modalità, cause, esecutori e mandanti dell’agguato in cui Ilaria e Miran sono stati assasinati, il 20 marzo 1994 a Mogadiscio”. “In questi mesi la Commissione ha lavorato percorrendo ogni pista, senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa, ivi compresa quella recentemente richiamata sulle pagine dell’Espresso, relativa al collegamento tra i traffici di rifiuti tossici, la Somalia e la morte di Ilaria e Miran”, continua la lettera. “E’ sulla base di queste considerazioni che riteniamo assolutamente inopportuna ogni iniziativa che utilizzi il nome di nostra figlia senza la nostra autorizzazione”. “Riceviamo notizia della costituzione di un “Comitato indipendente per la verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”, promosso da un ex consulente della Commissione, Roberto di Nunzio, cui avrebbe aderito addirittura il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi che si sarebbe impegnato a sottoporre l’adesione a tale Comitato alla prossima giunta della Federazione, convocata per fine gennaio. Siamo decisamente allarmati da una iniziativa che si contrappone alla Commissione parlamentare d’inchiesta che, ci piace ricordare, essere stata votata all’unanimità dalla Camera dei Deputati. Questo cosidetto “Comitato indipendente” può solo ostacolare lo svolgimento dei lavori dell’organo parlamentare ed il conseguente raggiungimento degli obiettivi assegnati e dunque della verità. Diffidiamo pertanto chiunque dall’intraprendere o proseguire ogni attività in nome di Ilaria”. Roberto Di Nunzio, il giornalista che ha promosso il comitato indipendente è stato di recente sospeso dall’incarico di consulente della Commissione, insieme ad un altro consulente, il magistrato Afro Maisto, per una presunta vicenda di depistaggio ai danni della stessa commissione. Ora questa vicenda è all’esame della procura di Roma, su iniziativa dell’on. Taormina, e il pm Franco Ionta avrebbe già iscritto alcune persone nel registro degli indagati per truffa. Di Nunzio, in un comunicato, ha detto di aver appreso telefonicamente della sospensione definendola “del tutto immotivata” e di non aver ricevuto “alcuna motivazione per il grave provvedimento preso nei miei confronti dall’on. Carlo Taormina”. “Una revoca di incarico senza aver ricevuto giustificazioni – ha aggiunto Di Nunzio – circa le notizie apparse su alcuni quotidiani e provenienti dall’interno della commissione circa un mio presunto coinvolgimento in attività di depistaggio”.


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