Cultura

Porto Alegre, Nozza: “Dobbiamo modificare il nostro stile di vita”

La delegazione della Caritas è giunta in Brasile

di Stefano Arduini

Incontri con il sindaco, con il presidente del Consiglio comunale e con il vescovo ausiliare S.E. Mons. Dominique Marie Jean Denise You. Ascolto e condivisione delle esperienze delle Chiese locali e delle situazioni di estrema povertà. Questi i momenti più significativi della delegazione Caritas nella diocesi di Sao Salvador da Bahia. I 24 partecipanti, espressione delle Delegazioni Regionali e della Caritas Italiana, guidati da S.E. Mons. Franco Agostinelli vescovo di Grosseto e membro di presidenza Caritas, hanno anche visitato la parrocchia Nossa Senhora de Guadalupe, in una favela che conta 140.000 abitanti e vede da decenni la presenza di sacerdoti fiorentini a sostegno del parroco locale. Molte le iniziative avviate: scuole di alfabetizzazione per 1.100 bambini, pastorale familiare e iniziative di coscientizzazione per le giovani coppie, attività formative per ragazzi. Dopo la tappa nel Nord est del Brasile la delegazione Caritas ha incontrato ieri mattina S.E. Mons. Dadeus Grings arcivescovo di Porto Alegre, che ha illustrato l’intenso lavoro pastorale portato avanti in diocesi a favore dei più bisognosi, sottolineando il ruolo educativo e la capacità di analisi dei problemi sociali svolta dalla Caritas, espressione della Chiesa locale. Nel pomeriggio c’è stato un incontro con le nutrite rappresentanze – circa 600 persone – delle altre Caritas nazionali, di Caritas Internationalis e di Caritas Europa. In mattinata si è tenuta una celebrazione eucaristica e l’incontro con le altre realtà ecclesiali: dalla rete della Cidse alle varie congregazioni e associazioni, oltre ai rappresentanti della Chiesa brasiliana e delle altre Chiese latino-americane. Sarà un’occasione, ad un mese dalla tragedia del maremoto, per ricordare le vittime ed evidenziare come, accanto alla doverosa solidarietà in quest’emergenza, occorre intraprendere azioni adeguate che consentano a intere popolazioni di uscire da storiche situazioni di miseria e sottosviluppo. Nel pomeriggio inizieranno i lavori del Forum per gli oltre 100.000 partecipanti attesi. Due nello specifico saranno i momenti di confronto organizzati e proposti da Caritas Italiana, sulla base delle riflessioni raccolte nel documento preparatorio: il 28 gennaio sul tema dei Conflitti dimenticati per ricordare guerre e conflitti come luogo dove annunciare e testimoniare riconciliazione, costruendo una cultura di pace e nonviolenza nel quotidiano; il 29 gennaio sugli Obiettivi di sviluppo del millennio per rilanciare la Campagna internazionale volta a ricordare a governi ed istituzioni gli impegni assunti nel 2000, primo fra tutti il dimezzamento della povertà nel mondo entro il 2015. Inoltre è prevista la partecipazione di Caritas Italiana con relazioni e interventi a momenti di dibattito sul tema della tratta di esseri umani. Per rendere il Forum un’occasione di confronto positivo e propositivo, evitando i rischi di mere analisi e dichiarazioni di principi e di strumentalizzazioni, ai partecipanti ai diversi momenti di confronto si chiederà di elaborare proposte specifiche, da far confluire in un documento su prospettive e strade concrete per un’autentica globalizzazione della solidarietà. ?L’obiettivo concreto che guida il nostro impegno pastorale – sottolinea mons.Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana – è sempre quello di coniugare insieme le azioni di tutela dei diritti dei più poveri, con percorsi educativi atti a promuovere scelte e stili di vita consoni a quella che è una cittadinanza planetaria piena nei diritti e nelle responsabilità verso se stessi, gli altri e le generazioni future?.


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