Giornata della Terra
Povertà e cambiamenti climatici, nel mondo 774 milioni di bambini hanno un futuro incerto
Impietosi i dati di Save the Children in occasione della Giornata della Terra: le crisi colpiscono centinaia di milioni di minori, i quali non hanno accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. La necessità di politiche globali condivise, soprattutto in materia di clima
di Redazione

Un terzo della popolazione infantile mondiale, pari a circa 774 milioni di bambini, è esposto al duplice rischio della povertà e degli effetti della crisi climatica: non hanno accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Tra luglio 2023 e giugno 2024, ben 766 milioni di minori sono stati esposti a ondate di calore estreme. Lo ricorda Save the Children, l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. L’occasione arriva oggi, Giornata della Terra.
«Nel 2024, l’anno più caldo mai registrato negli ultimi 175 anni di misurazione delle temperature e il primo anno in cui la temperatura media globale ha superato di oltre 1,5°C i livelli preindustriali, l’Europa è stato il continente che ha registrato il riscaldamento più rapido con un aumento medio delle temperature (nel 2024) di +2,4°C rispetto al periodo preindustriale e ha registrato le inondazioni più gravi degli ultimi 12 anni», sottolinea Save the Children in una nota. «I bambini subiscono maggiormente l’impatto di una crisi climatica che non hanno contributo a creare: se in alcuni Paesi stanno aumentando i ricoveri ospedalieri dei più piccoli, con un aggravio delle condizioni respiratorie come l’asma, e si registrano anche conseguenze anche sulla salute mentale e sullo sviluppo generale dei minori, in altri contesti aumentano le disuguaglianze esistenti e l’insicurezza alimentare. Nelle zone di conflitto, l’effetto combinato delle ondate di calore e delle crisi umanitarie mette ulteriormente in pericolo i bambini che già vivono in condizioni precarie. Le ondate di calore compromettono anche l’istruzione, con la chiusura delle scuole e la riduzione dell’apprendimento. A titolo esemplificativo, nei mesi di aprile e maggio 2024, più di 210 milioni di minori hanno perso giorni di scuola a causa del caldo estremo. Nella provincia più popolosa del Pakistan, il Punjab, a maggio scorso almeno 26 milioni di minori, ovvero il 52% di tutti gli alunni del Paese che frequentano la scuola pre-primaria, primaria e secondaria, hanno saltato le lezioni a causa del caldo estremo. Considerando un periodo più lungo di tempo, si stima che tra l’inizio del 2022 e giugno 2024, 404 milioni di bambini in 81 Paesi abbiano subito l’interruzione dell’istruzione a causa della crisi climatica, con scuole costrette a chiudere provocando, in alcuni casi, la perdita in media di 28 giorni di insegnamento».
«È necessario che i bambini e i giovani siano al centro delle politiche e dei processi decisionali che riguardano il clima», esorta Daniela Fatarella, direttrice generale dell’organizzazione. «A quasi 10 anni dallo storico Accordo di Parigi, con cui gli Stati si sono impegnati a mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2°C e – se possibile – sotto 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, questi obiettivi sono ancora troppo lontani. È fondamentale, perciò, riportare l’attenzione sulla necessità di accelerare l’azione globale verso un futuro più sostenibile, di agire quindi con urgenza per realizzare interventi e assicurare i finanziamenti necessari per promuovere politiche di mitigazione e di adattamento che tengano conto dei diritti dei bambini, delle bambine e dei giovani. È anche un’occasione per ribadire l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale e il dialogo multilaterale su questi temi in previsione della COP30 di novembre in Brasile. Come Save the Children siamo impegnati a promuovere i diritti dei bambini e la partecipazione dei minori e dei giovani nelle politiche e nei processi decisionali che riguardano il clima. Senza progressi significativi su questo fronte, non sarà possibile dare risposta ai bisogni dei 774 milioni di bambini che, a livello globale, affrontano la duplice minaccia del rischio climatico e della povertà. Come ribadito dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia, tutti i minori hanno diritto ad un ambiente sicuro, sano e sostenibile. È nostro dovere esortare i governi ad aumentare le proprie ambizioni e a impegnarsi per garantire un futuro sostenibile per tutte le generazioni attuali e future su un pianeta sano. I bambini e i giovani di tutto il mondo contano su di noi e chiedono di sedere al tavolo perché è in gioco il loro presente e futuro».
Credit: foto di Al-amin Muhammad su Pexels
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