Formazione

Lombardia: primo monitoraggio sulle mutilazioni genitali femminili

Il progetto, biennale, intende promuovere ricerche, azioni e misure preventive per superare la pratica della mutilazione in un contesto di immigrazione

di Benedetta Verrini

Parte dalla Lombardia, con uno stanziamento di 100mila euro, il primo monitoraggio sul problema delle mutilazioni genitali femminili. La Direzione Generale sanità ha infatti sottoscritto uno schema di convenzione con l’associazione “Donne in Rete per lo sviluppo e la pace – A.D.I.R. ” per il progetto ?Misure preventive dirette a superare le mutilazioni dei genitali femminili in un contesto d’immigrazione?. Il progetto, che avrà una durata biennale, è stato presentato oggi da Carlo Borsani, Assessore alla Sanità della Regione, Cristiana Muscardini, membro della Commissione Sanità e Presidente del Gruppo UEN del Parlamento Europeo, Marian Ismail, Responsabile del progetto e Presidente dell’Associazione ?Donne in Rete per lo Sviluppo e la Pace?, Graziella Sacchetti, Responsabile del Centro salute e ascolto per le donne immigrate e i loro bambini dell’Ospedale San Paolo. Gli obiettivi che si propone sono: analizzare le nazionalità straniere presenti in Lombardia in modo da poter determinare l’entità del rischio di Mutilazioni Genitali Femminili per le specifiche comunità; coinvolgere nelle indagini persone di riferimento delle diverse comunità; promuovere la formazione e l’aggiornamento di tutti gli operatori dell’Area Materno- Infantile che possono venire in contatto con il problema; creare un programma specifico di monitoraggio della pratica nelle ASL, attivando una rete di servizi e predisponendo protocolli operativi; coinvolgere gli organismi scolastici nel progetto. Il progetto coinvolge partner importanti come l’Ospedale S. Paolo di Milano, l’Ospedale S. Carlo di Milano, vari consultori di zona attivi da anni nell’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri e il progetto ?IDIL? dell’associazione A.D.I.R., finanziato dal programma europeo Daphne. ?La Regione Lombardia – ha sostenuto Carlo Borsani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia -, proprio in conseguenze degli importanti flussi migratori intervenuti nell’ultimo decennio, vuole innanzittutto capire la dimensione di un fenomeno praticato in più di 40 Paesi, di cui 25 africani, che ha spesso origini antichissime e radicate nelle differenti culture di quei paesi. Il nostro obiettivo è quello di prevenire i rischi per la salute e le complicazioni immediate, a medio termine e a lungo termine, evidenziate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), di chi, e nella maggior parte dei casi si tratta di bambine, è costretto a sottoporsi a tali pratiche. Noi non intendiamo criminalizzare le diverse comunità, all’interno delle quali si praticano tali mutilazioni, ma avviare un positivo confronto a tutela della salute e della dignità delle donne.? ?In tutte le maternità-ginecologie di Milano, soprattutto al momento del parto, si riscontrano oramai con una certa frequenza casi di donne affette da mutilazioni genitali”, ha ricordato Graziella Sacchetti, Responsabile del Centro salute e ascolto per le donne immigrate e i loro bambini dell’Ospedale San Paolo. “Non è stato, però, ancora quantificato il fenomeno nella sua complessità. Conoscerne la dimensione a livello metropolitano, regionale e nazionale è la precondizione necessaria sia per aiutare le donne, sia per formare gli operatori ad intervenire, in presenza di mutilazioni genitali, nel modo più appropriato. Ad esempio è possibile, con la opportuna formazione, non ricorrere al parto cesareo.? Il piano si svolgerà in due distinte fasi: nella prima saranno definiti gli strumenti attraverso una mappatura dei materiali, dei gruppi e delle comunità coinvolte; seguirà l’elaborazione dei moduli e degli strumenti; la seconda fase prevede la sensibilizzazione e l’elaborazione dei modelli d’intervento nonché la diffusione dei risultati in collaborazione con le strutture locali. Il progetto prevede inoltre la predisposizione di specifici strumenti di prevenzione mediante la divulgazione di informazioni su sito web e capillari campagne di sensibilizzazione.


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