Formazione

Primarie: Bobba le promuove in tutti i collegi

Ma il presidente delle Acli avverte: non siano strumento di lotte intestine

di Sara De Carli

Primarie in tutti i collegi per scegliere i candidati e definire i programmi. Il presidente delle Acli, Luigi Bobba, interviene nel dibattito politico che sta agitando in questi giorni partiti e coalizioni, sottolineando il ”valore positivo” delle primarie come ”strumento in grado di ridare voce ai cittadini e peso ai programmi all’interno del processo democratico”. ”L’attuale sistema elettorale maggioritario – spiega il presidente Bobba – pone di fatto gli elettori ai margini del processo democratico, come risulta evidente dalle modalita’ di selezione dei candidati in entrambi gli schieramenti, scelti a tavolino dalle segreterie di partito e ‘blindati’ dalla logica di contrapposizione dei due poli. Le primarie, allora, se fatte seriamente, e regolate per legge, possono essere utili a ridare voce ai cittadini e mobilitare energie attorno ad un programma”. Le Acli, di conseguenza, si dichiarano ”favorevoli di principio”, per la prossima competizione elettorale nazionale, allo svolgimento di elezioni primarie in tutti i collegi. Un metodo democratico per scegliere i candidati valido tanto per il centro-sinistra che per il centro-destra. ”A livello nazionale -aggiunge Bobba- le primarie possono essere utili per dare un’investitura ”anche” popolare ad un leader gia’ indicato pubblicamente da tutte le forze di una coalizione. Se invece tutto si riduce, come ci sembra, da parte dei partiti piu’ piccoli, ad una lotta intestina per conquistare spazio e visibilita’, la cosa non ci piace e non ci interessa. Piuttosto, si spendano forze ed energie per costruire, definire e presentare un programma convincente agli elettori. Un programma buono non solo per vincere le elezioni ma per governare il Paese”. Proprio rispetto al programma, in occasione del consiglio direttivo dell’Associazione, le Acli invitano i poli ad ”investire nel futuro che e’ gia’ in mezzo a noi”, presentando le loro priorità: ”Un welfare generazionale e familiare; una scuola e una formazione che durino tutta una vita; una tassazione che smetta di privilegiare la rendita e premi, invece, il reddito da lavoro e l’investimento imprenditoriale; una politica dell’integrazione che faccia gli immigrati cittadini, come noi; un impegno a pensarsi su scala europea e a far vivere l’Europa nel quotidiano; un nuovo riformismo non piu’ calato dall’alto ma centrato sulle istituzioni piu’ vicine ai cittadini, i Comuni; infine, una valorizzazione – e non solo un apprezzamento – del Terzo settore, del non profit, delle reti associative, risorsa originale e insostituibile di questo Paese”.


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