La nostra vita da caregiver

Dante e Anna: «Non c’è libretto delle istruzioni»

«È come quando si diventa genitori, nessuno ti insegna». Nonostante l’età anagrafica, 84 anni, il signor Muzzi è un caregiver giovane, nel senso che lo è da poco. Da settembre scorso, si sono invertiti i ruoli. Prima era sua moglie a occuparsi della cucina e della gestione della casa: «Adesso devo pensare a tutto io». La loro è una delle cinque storie di caregiver che raccontiamo su VITA magazine

di Daria Capitani

È il signor Muzzi ad aprire la porta, al sesto piano di una palazzina residenziale di Milano, quartiere degli Olmi. Ironico e garbato, conduce sicuro gli ospiti fino al salotto. Poi si siede, guarda la moglie Anna, e l’imprenditore in pensione attivissimo per lo sviluppo del suo quartiere non c’è più. Al suo posto c’è Dante, seduto accanto alla donna che ha sposato quasi 60 anni fa. Ha una voce diversa, più dolce: «Cara, vado a prendere la spazzola, ti sistemo i capelli», le dice.

Il condominio è uno dei cinque gemelli costruiti negli anni ’60. Dante Muzzi, 84 anni, sa tutto di questa zona: «Ci abitavano 10mila persone qui. Oggi siamo in 6mila, i figli sono cresciuti e noi invecchiati». Ogni mattina il pulmino della Fondazione Sacra Famiglia fa tappa nel piazzale: salgono alcuni anziani, tra loro c’è Anna Calegari, la moglie di Dante. Trascorreranno la giornata a Villa Sormani, il centro diurno integrato della Fondazione, a Cesano Boscone.

Dante è uno dei cinque caregiver che si raccontano nel numero di VITA magazine La solitudine dei caregiver. Come vivono? Di cosa hanno più bisogno? Quali richieste alla politica, ai servizi, alla comunità tutta? Se hai un abbonamento, leggi subito qui oppure abbonati per scoprire il magazine e tutti gli altri contenuti dedicati.

Dante Muzzi, 84 anni

Qui non c’è libretto delle istruzioni

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