Economia

Confcoop Modena: co-progettazione parola d’ordine per piani di zona

Lo ha detto il presidente provinciale della centrale cooperativa, Gaetano De Vincio, nel corso del conferenza dedicata proprio allo strumento di programmazione previsto dalla legge 328 del 2000

di Francesco Agresti

?I Piani di zona devono permettere anche alla cooperazione sociale, che ha professionalità ed esperienze riconosciute, di individuare i nuovi bisogni sociali e dare risposte concrete ai cittadini in collaborazione, non in competizione, con gli enti pubblici?. Lo ha affermato il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco alla conferenza provinciale di avvio dei Piani sociali di zona 2005/2007 della Provincia di Modena, in corso nel capoluogo emiliano. ?La nostra parola d?ordine è ?co-progettare?. ?Pubblico e privato sociale?, ha spiegato De Vinco, ?devono definire insieme le strategie e realizzare insieme gli interventi per affrontare le vecchie e nuove emergenze sociali, facendo dei Piani di zona degli strumenti di politica sociale attiva. Per questo è necessario che tutti i soggetti impegnati possano contare su risorse economiche costanti da parte delle istituzioni preposte?. Oltre alla co-progettazione, Confcooperative Modena chiede anche l?introduzione di nuovi sistemi per l?affidamento lavori. ?In certi casi le classiche gare d?appalto possono essere anche superate?, ha aggiunto Massimo Giusti, presidente di Federsolidarietà, l?organismo che associa le oltre trenta cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena, .?Per misurare l?operato della cooperazione, la qualità delle sue azioni e la professionalità dei suoi addetti occorre investire sui sistemi di accreditamento, prevedendo parametri oggettivi e rigorosi?. Confcooperative Modena suggerisce, infine, di verificare l?andamento dei Piani di zona, l?utilizzo delle risorse a essi destinate, i miglioramenti nei servizi, i risultati raggiunti nel rispondere ai bisogni. ?Chiediamo alla Provincia di creare un sistema per misurare l?efficacia degli interventi attuati all?interno dei Piani di zona, valorizzando in particolare?, ha concluso Giusti, ?le innovazioni che i Piani di zona, se ben costruiti, favoriranno nella progettazione ed erogazione dei servizi


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