Mondo
Più enti e Paesi nel nuovo Albo
Sul sito della Commissione adozioni internazionali é possibile trovare due elenchi.
Siamo una coppia che ha appena intrapreso le pratiche per adottare un bambino. Appena avremo il decreto d?idoneità, vorremmo fare un?adozione internazionale. Ma è vero che è appena cambiato l?albo degli enti autorizzati? E cosa comporta?
Pamela e Claudio G. (email)
In effetti i nostri lettori sono ben informati: proprio il 31 dicembre 2004 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 306, Suppl. Ordinario n. 194) il nuovo albo degli enti autorizzati, che contiene diverse novità interessanti per chi accarezza l?idea di un?adozione e per le tante coppie che attendono di accogliere un minore proveniente dall?estero.
Prima di tutto, sono aumentati i Paesi stranieri ?aperti? all?adozione da parte di cittadini italiani: dai 57 del 2004 ai 65 di quest?anno. Effetto, probabilmente, dell?incessante lavoro diplomatico e di accordo sviluppato dalla Commissione adozioni internazionali anche nei confronti di Paesi non firmatari della Convenzione dell?Aja. I nuovi Paesi inclusi fra quelli possibili per le adozioni riguardano soprattutto l?Africa, continente tradizionalmente più chiuso e difficile (per ragioni sociologiche, religiose e culturali). Questi i Paesi africani dove è possibile adottare bambini: Burkina Faso, Marocco, Etiopia, Costa d?Avorio, Camerun, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Senegal, Tanzania, Madagascar, Repubblica di Guinea, Kenya, Burundi, Mauritius.
Sul sito online della Commissione adozioni internazionali (Commissione Adozioni), che ha messo a punto il nuovo albo, è possibile trovare due elenchi: il primo è una lista alfabetica dei Paesi stranieri, con gli enti italiani in essi operativi; il secondo è l?elenco vero e proprio degli enti autorizzati (con informazioni pratiche come i referenti, l?indirizzo, i numeri di telefono e i siti internet).
Ricapitolando, dunque, l?accoglienza degli italiani può aprirsi a minori provenienti da quasi ogni parte del mondo, dal Vietnam all?Ucraina, dalla Cina al Madagascar, fino all?Ecuador e all?Albania.
Resta, invece, sostanzialmente invariato il numero degli enti autorizzati, che sono comunque tanti e quest?anno passano da 69 a 70. Per ciascun ente, l?Albo contiene denominazione, sede legale e legale rappresentante, oltre all?atto costitutivo (utile per sapere se si tratta di un ente ?storico? o di nuova fondazione, ad esempio), e all?ambito operativo autorizzato.
Se l?ente, infatti, dispone di almeno due sedi operative in due diverse macro-aree geografiche (Nord, Centro o Sud), esso è autorizzato ad assistere coppie nell?intero territorio nazionale. In alternativa, l?ente può avere sede ed essere autorizzato per una sola macro-area geografica, oppure per una sola regione italiana. L?albo è un?importante fonte di informazioni per la coppia, e dovrebbe essere anche il primo documento valutato quando ci si accinge a delegare un ente per effettuare l?adozione. Scorrendo il contesto operativo di ciascuno, poi, è possibile vedere se in un determinato Paese è in atto un blocco delle adozioni (come in Romania), se c?è l?obbligo di un accreditamento e se l?ente lo ha ottenuto (come in Russia) e altre informazioni utili circa la diversa procedura richiesta dai Paesi stranieri.
La Cai ha fatto infine sapere che l?aggiornamento periodico dei dati contenuti nell?albo, a seguito di nuove deliberazioni o di sostituzione dei responsabili degli enti (o per un cambio di indirizzo delle sedi principali o secondarie degli enti), sarà effettuato sul sito internet www.commissioneadozioni.it. In ogni caso, al 31 dicembre di ogni anno sarà pubblicata in Gazzetta la nuova edizione dell?albo stesso.
Il punto
Il 31 dicembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Albo degli enti autorizzati alle adozioni internazionali. Aumenta da 57 a 65 il numero di Paesi stranieri in cui sarà possibile adottare. Il numero degli enti italiani, poi, passa da 69 a 70. Tutte le informazioni sul sito della Cai: www.commissioneadozioni.it
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