Famiglia

Famiglia, padre separato uccide la figlia e si suicida

Giangiorgio Cometti, 54 anni, prima della tragedia si era rivolto anche all' Associazione Padri separati

di Stefano Arduini

Si era rivolto anche all’ Associazione Padri separati, creata a Bologna dallo psicologo Aldo Dinacci, il geriatria Giangiorgio Cometti, 54 anni, che ieri sera ha ucciso a colpi di piccone la figlioletta di dieci anni e si e’ poi suicidato gettandosi da una finestra della propria abitazione, in via Zambrini, una strada pedecollinare e ‘bene’ del capoluogo emiliano vicino ai Giardini Margherita. Il primo contatto con l’associazione, che raggruppa circa 7.000 padri in tutt’Italia, risale al settembre ’98 e fu seguito da altri due colloqui, fino a fine ’99-inizi 2000, poi il medico fece perdere le proprie tracce. ”Quando un genitore non si fa piu’ vivo – spiega Dinacci – spesso significa che ha raggiunto, o ritiene di aver raggiunto, una sopportabilita’ della situazione, un accettabile livello di equilibrio interiore. Immaginavamo che fosse andata cosi’ anche in questo caso”. Rileggendo la scheda redatta sulla vicenda, Dinacci ricorda che il geriatra e la moglie si erano rivolti allo stesso studio legale per le pratiche della separazione consensuale. In altre due occasioni, Cometti si era poi rivolto all’ Associazione per discutere aspetti legali della pratica e avere altri consigli. Quindi il silenzio, fino alla tragedia di ieri sera. Il presidente dei Padri separati rileva che nel 92% dei casi, quando una coppia si divide, i figli vengono affidati alla madre, solo nel 4% ai padri e nel residuo 4% circa a nuove famiglie o a istituti. ”C’e’ una responsabilita’ collettiva su queste scelte – commenta il prof.Dinacci – Queste sentenze vengono fatte con lo ‘stampino’ e indipendentemente dalle volonta’ dei soggetti coinvolti, non tengono conto degli aspetti psicologici. I figli sono di entrambi i genitori, non di uno solo”.


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