Formazione

Maremoto: l’Onu vuole fatti

Il responsabile dell'Onu per l'emergenza umanitaria chiede che le promesse di donazioni si traducano rapidamente in soldi contanti

di Joshua Massarenti

Un appello a tradurre rapidamente in contanti le generose promesse di aiuti alle vittime dello tsunami e’ stato rivolto dall’Onu oggi a Ginevra. ”Abbiamo rapidamente bisogno di liquidita’ ”, ha affermato il responsabile dell’Onu per l’emergenza umanitaria, Jan Egeland poco prima dell’avvio di una conferenza di alto livello dell’Onu per i soccorsi alle vittime del maremoto del 26 dicembre scorso. In tutto – ha detto in una breve conferenza stampa – l’Onu ha registrato promesse di fondi per circa 3 miliardi di dollari, ma di queste, 300 milioni sono disponibili per progetti concreti. La lista dei paesi donatori e’ lunghissima, 60 in tutto, tra i quali anche Timor est o il Nepal, ha precisato. Oltre alla concretizzazione delle promesse, Egeland ha lanciato un accorato appello affinche’ gli aiuti ai Paesi colpiti dal maremoto non siano prelevati dai fondi previsti per altre crisi umanitarie nel mondo. Sarebbe ”tragico”, ha detto. Le Nazioni Unite hanno lanciato giovedi’ scorso un appello per 977 milioni di dollari per aiutare 5 milioni di vittime dello tsunami nei prossimi sei mesi. ”Dopo saranno necessari ancora miliardi di dollari per la ricostruzione”, ha predetto l’esperto.


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