Sanità
Fondi sanitari integrativi e rette Rsa: bocciati i due emendamenti
In Commissione Affari Sociali la relatrice ha dichiarato soppressi due emendamenti precedentemente approvati al disegno di legge sulle prestazioni sanitarie: quello relativo all’assistenza sanitaria integrativa e quello sulle rette delle Rsa. Il commento di Vincenzo Falabella, presidente Fish: «Mettevano in discussione l'equità del Ssn»
di Redazione

L’emendamento 13.04, quello relativo all’assistenza sanitaria integrativa, è stato soppresso dalla relatrice. Idem per l’emendamento 13.0.400, relativo alle prestazioni sociosanitarie. L’8 aprile in Commissione Affari Sociali del Senato si p chiuso così l’esame – in sede referente – dell’atto 1241 Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria.
Il primo avrebbe permesso ai fondi sanitari integrativi di erogare prestazioni anche tra quelle ricomprese, parzialmente comprese ed escluse nei Livelli Essenziali di Assistenza, finendo per creare un sistema a due velocità in palese contrasto con i principi di universalità e gratuità del Ssn. Il secondo è il contestato “emendamento Cantù” che chiariva, anche a valle di alcune sentenze, il fatto che per le rette delle Rsa possa essere in carico al Ssn nazionale solo la quota sanitaria delle spese, anche se connesse con quelle socio-assistenziali.
«Fish esprime soddisfazione per il ritiro di due emendamenti che avrebbero introdotto modifiche dannose alle forme di assistenza sanitaria integrativa, compromettendo i diritti delle persone con disabilità», scrive in una nota la Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie. Nelle scorse settimane la Federazione aveva preso posizione «contro un provvedimento che rischiava di limitare l’accesso alle prestazioni sanitarie per le persone con disabilità, mettendo in discussione il principio di equità su cui si fonda il nostro sistema sanitario. In un momento in cui la sanità pubblica deve essere rafforzata e tutelata come diritto universale, quegli interventi rappresentavano un pericoloso passo indietro, con ricadute dirette sull’autonomia e sulla qualità della vita delle persone con disabilità».
Il ritiro degli emendamenti è un segnale importante per la tutela dei diritti e per la giustizia sociale, dice oggi il presidente Vincenzo Falabella: «La bocciatura conferma le fondate preoccupazioni sollevate dalla federazione nell’ultimo mese. La sensibilità dei senatori, che hanno sostenuto la posizione di Fish, ha contribuito in modo determinante a questo risultato. La loro determinazione e il loro impegno per la tutela dei diritti delle persone con disabilità sono stati fondamentali per evitare un provvedimento che avrebbe compromesso l’accesso alle cure per una parte vulnerabile della popolazione».
Foto di Stephen Andrews su Unsplash
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