Design Week
Se una poltrona che abbraccia diventa simbolo di accoglienza e cura
In occasione della mostra-evento Cre-Action all’Università degli Studi Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald presenta Lafranca. Un’originale opportunità di sedersi ideata da Simona Ottieri. L’installazione permette di sperimentarne il comfort e vivere l’esperienza dell’“angolo degli abbracci”. Le poltrone saranno accolte nella Family room e nelle Case Ronald a partire da Niguarda

Una poltrona pensata per offrire un’esperienza rilassante, ma allo stesso tempo accogliente. Con una seduta, spiega la design Simona Ottieri che, con la collaborazione di Luigi Arcopinto, Fabrizio D’Onofrio e Annaviola Gambardella, l’ha ideata «asseconda un abbraccio».
Questa è Lafranca, l’innovativa poltrona presentata alla mostra evento Cre-Action in Università Statale per la Design Week milanese.
Colore, tatto e forma… per sentirsi accolti
A guidare Ottieri «il desiderio di creare un oggetto che non fosse solo funzionale, ma che avesse un’anima capace di trasmettere calore e accoglienza».

Accanto al colore, l’azzurro scuro, anche la stoffa scelta «un tessuto morbido al tatto» e l’opportunità di lasciarsi andare tutto suggerisce il massimo comfort. Ottieri inoltre precisa: «Gli abbracci sono una forma di cura universale: ci fanno sentire protetti, meno soli. Ho voluto tradurre questa sensazione in un design che avvolge, sostiene e aiuta a superare i momenti di forte stress emotivo».
La cura degli abbracci
E l’uso della parola “cura” non è a caso visto che la poltrona sarà collocata nella Casa Ronald Niguarda di Milano, uno spazio in cui ogni giorno si intrecciano cura, accoglienza e speranza.
All’inaugurazione dell’installazione dove non solo si può ammirare la poltrona realizzata da Dameda provare il prototipo, sperimentarne il comfort e vivere l’esperienza dell’“angolo degli abbracci” abbiamo incontrato il direttore generale di Fondazione Ronald Mc Donald Maria Chiara Roti.
Che cosa rappresenta questa poltrona? Di cosa vuol essere simbolo?
Questa poltrona vuole raccontare a un pubblico più vasto che cos’è il Family Centered Care, che è il modello che caratterizza l’impegno di Fondazione Ronald nell’accoglienza di famiglie, di mamma e papà, i cui bambini sono in cura presso i maggiori ospedali italiani. Noi operiamo in Italia da 25 anni, da 50 nel mondo, con questo modello che vuole dire che la famiglia, ovvero i genitori, sono attori primari del percorso di cura del bambino.

Come aiutate le famiglie?
Nelle Case Ronald, nelle Family Room, i genitori trovano degli educatori accoglienti che possono attivare le loro energie. Troveranno una cucina, un living, lavanderia, spazi comuni, la stanza dello smart working e tante altre famiglie e volontari che aiutano il percorso di cura del gruppo familiare. Per raccontare tutto questo a un pubblico così vasto come quello del fuori salone, ci è venuta questa idea che è una poltrona degli abbracci, quindi l’abbraccio vuole proprio raccontare il Family Center Care.
Torniamo a Lafranca, come nasce?
La poltrona nasce da un incontro fortuito proprio all’ospedale Niguarda, lo scorso Natale, tra la designer Simona Ottieri, l’azienda Dameda e la fondazione stessa che era impegnata lì sul campo. Da pochi giorni era mancata una signora che si chiamava Franca, che ha scelto di devolvere una parte del suo patrimonio attraverso lascito testamentario, alla fondazione Ronald, per l’ampliamento del Niguarda. E noi abbiamo pensato di dedicare proprio a lei questa poltrona. Franca vuol dire non solo la signora Franca, ma è un nome antico che ricorda le nostre nonne ed è anche un nome che evoca franchezza, trasparenza in un’organizzazione come la nostra che opera ai migliori standard e il rispetto dei donatori e delle istituzioni con cui ogni giorno lavoriamo.
Pochi mesi fa c’è stata la posa della prima pietra per l’ampliamento della Family Room di Niguarda. A che punto siete? Come vanno avanti i lavori?
I lavori del Niguarda sono un percorso complesso perché dureranno circa otto mesi. E sono fatti da tre momenti diversi. Un primo momento ha visto i lavori condotti dalla Fondazione Ronald. Oggi in questo momento sono in corso in tutto l’ospedale e quindi anche nel nostro spazio destinato dei lavori Pnrr, quindi è entrato l’ospedale in campo, e successivamente la palla torna a noi entro l’estate. Il percorso è complesso perché è un cantiere che ha più attori in ballo. Comunque i lavori sono partiti, sono in corso, questa è la buona notizia, e noi non vediamo l’ora di entrare per fare la nostra parte e auspichiamo di inaugurare entro Natale del 2025.
Questa poltrona sarà a Niguarda, nella nuova Casa di Niguarda. Si pensa anche di portarla un po’ come simbolo un po’ ovunque?
L’idea nasce a Niguarda e quindi il primo destinatario è la nostra struttura all’ospedale Niguarda e andrà nella stanza del Silenzio, una stanza che abbiamo pensato già da diverso tempo. È un luogo sospeso, dei pensieri, delle preghiere, dove ogni famiglia si può ritirare, ogni persona si può ritirare sola o con un altro familiare per prendersi una pausa, un ristoro, un recupero dalla fatica di tante ore di degenza. È una stanza anche della disconnessione, quindi auspichiamo che lì si possano trovare altre energie che quelle digitali. E quindi il primo destinatario è Niguarda, che si merita questa poltrona perché ne ha dato vita di fatto. E poi pensiamo che questo progetto sia scalabile, replicabile in altre case Ronald e quindi diventi il simbolo della nostra organizzazione, ma anche sia proprio un simbolo concreto dove ogni famiglia possa trarne momenti di benessere.
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Tutte le foto sono di Giovanni Diffidenti – da ufficio stampa
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