Non profit

Mass media. Parla Angiolino Lonardi. Tv, prometto: dal 2005 sarai utile

Il direttore del canale digitale terrestre Rai dedicato ai temi di cittadinanza svela progetti e programmi futuri.

di Carmen Morrone

Il giorno di Natale va in onda una 24 ore non stop sulla solidarietà. Ad ospitare l?evento il nuovo canale digitale terrestre della Rai: Rai Utile. Una prova o un esordio sulla tv del domani per il Terzo settore. Dal 31 dicembre 2005, infatti, la televisione sarà solo digitale, e da un anno sta avvenendo un avvicinamento graduale verso questa rivoluzione tecnologica (con i famosi decoder acquistabili con il contributo governativo) che rende il televisore interattivo e porta a 300 l?attuale centinaio di canali. Tra questi anche Rai Utile. Delle potenzialità per il mondo del volontariato abbiamo parlato con il direttore Angiolino Lonardi. «È un canale tematico al servizio dei cittadini», ha detto a Vita. «Nella programmazione non ci sono quiz o varietà, ma, ad esempio, la pubblica amministrazione, la protezione civile, gli enti locali che gestiscono spazi informativi per gli utenti. Insomma, per la società civile si apre un nuovo terreno. Dove trova spazio anche il Terzo settore». Angiolino Lonardi, veronese, classe 1955, ha incontrato parte del mondo del non profit durante la tradizionale riunione del comitato editoriale del settimanale. Associazioni, fondazioni e comitati hanno risposto con curiosità e interesse al nuovo orizzonte mediatico. «Il Terzo settore è una risorsa per la tv. E la tv è uno strumento al suo servizio. Si apre per le associazioni un?altra possibilità attraverso cui presentare le loro attività, e raccontare le esperienze dei volontari. Concerti, partite di calcio, manifestazioni di solidarietà legate a campagne di raccolta fondi saranno mandate in onda. Anche il fund raising potrà avere una eco importante». Già, ma quali sono gli ascolti della tv digitale? Qui siamo lontani dal cadere nella logica dell?audience, ma «cambieranno anche i modi di rilevare gli ascolti», spiega Lonardi, «perché con il digitale l?informazione sarà trasversale. Un tg, ad esempio, può essere visto in più programmazioni. I nostri ascolti si aggirano attorno alle 50mila persone al giorno, contro i milioni della televisione tradizionale. Ma le trasmissioni di Rai Utile possono essere ricevute anche dai semplici telefonini Gprs. E poi potremmo contare sull?appoggio di alcuni canali satellitari e quindi andare a incontrare altro pubblico». Alla fine del 2004 le stime dicono che i decoder installati nelle case degli italiani saranno un milione e 300mila. Il primo gennaio 2006, primo giorno dell?era completamente digitale, se ne prevedono almeno quattro milioni. Il che vuole dire riferirsi ad almeno 50 milioni di italiani. «Il digitale cambia anche la prospettiva sotto la quale vediamo la televisione. Oggi è per noi un mezzo di fronte al quale siamo del tutto passivi, con il digitale sta diventando uno strumento attivo, anzi interattivo. Non solo. Sono io telespettatore che decido di vedere, come e quando voglio, i programmi che ho scelto. Il digitale è una occasione di libertà. Ma anche di imprenditorialità. Per tutti. Per questo anche il Terzo settore, quale protagonista della società italiana, deve essere presente con intelligenza».


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