Volontariato

Maremoto: Ue, “più protezione civile”

Meccanismo di protezione civile, interventi militari per la logistica e debito dei Paesi asiatici al centro derl vertice straordinario dell'Ue

di Joshua Massarenti

Il miglioramento del ”meccanismo di protezione civile” dell’Ue, il ruolo svolto ”dalle capacita’ militari di taluni Stati membri”, soprattutto sul fronte logistico, e la questione del debito dei paesi asiatici: sono alcuni dei punti della bozza delle conclusioni del vertice straordinario Ue sulla crisi del dopo-tsunami, che si svolge questo pomeriggio a Bruxelles con la presenza dei ministri degli esteri, della sanita’ e della cooperazione.

Nella parte riguardante le ‘azioni in corso’, il documento sottolinea che verrano esaminate ”le possibilita’ di un migliore coordinamento dei mezzi militari attraverso gli organi appropriati, per una disponibilita’ efficace a sostegno dell’Ocha”, l’Ufficio per il coordinamento degli aiuti umanitari dell’Onu. Nel ricordare ”le sfide di coordinamento in loco e l’importanza di superare gli ostacoli amministrativi, in particolare quelli cui debbono far fronte le Ong”, il testo segnala fra le azioni da intraprendere ”a lungo termine” aspetti quali ”la prevenzione dei rischi, l’efficacia dell’intervento umanitario e le misure di sostegno”, con misure che puntano al ”sostegno del commercio, i partnerariati bilaterali, e i gemellaggi tra le citta”’.

”Il Consiglio Ue prende atto dell’intenzione degli stati membri di rivedere la questione del servizio del debito dei paesi colpiti, segnatamente tramite una moratoria sul debito dei paesi che desiderano avviare discussioni in tal senso con il Club di Parigi”, afferma inoltre il testo su un’altra delle misure a favore dei paesi asiatici gia’ discusse negli ultimi giorni in molte capitali europee. Il testo sottolinea, infine, che il Consiglio esaminera’ ”tutte le possibilita’ di migliorare il meccanismo della protezione civile” dell’Ue, oltre a ”ritenere che, nell’interesse di tutti i cittadini europei, occorra rafforzare rapidamente una cooperazione consolare tra gli stati membri”.

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