Welfare

Le farfalle del faraone

A tavola con Girolomoni.

di Gino Girolomoni

Con il termine ?viriditas? Ildegard von Bingen, la celebre badessa medievale, intendeva la forza vitale delle piante e dei semi: «La verde forza vitale genera le gemme e dalle gemme il frutto. Tutte le creature hanno qualcosa di visibile e qualcosa di invisibile. Ciò che vediamo è solo una debole ombra, molto più potente e vitale è ciò che non si riesce a vedere». Questi concetti rispecchiano bene le intenzioni del progetto Grani antichi della cooperativa Alce Nero. Tra questi c?è la varietà Graziella Ra. Ecco la storia. Verso la fine degli anni 70, in una riunione di biodinamici, un archeologo ci consegnò una manciata di grano duro trovato dentro una tomba egizia. Nel consegnarlo avanzò un?unica richiesta: qualora si fosse riusciti a moltiplicare quel grano, desiderava gli si desse il nome di sua figlia, tragicamente scomparsa durante la seconda guerra mondiale. Graziella appunto. Dopo molte peripezie, durate vent?anni, dal 2000 siamo riusciti ad avere quantitativi importanti di quel grano, al punto da mettere in produzione una linea di pasta, la Graziella Ra, dal nome del sole nell?antico Egitto. Propongo le farfalle, abbinate al formaggio di fossa. Fate sciogliere a bagnomaria un etto di formaggio. Cuocete in abbondante acqua salata 150 grammi di farfalle. Scolate e versatevi il formaggio caldissimo, accompagnato da un trito di prezzemolo e timo.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA