Cultura
Delitto di Novi: Omar potrà uscire se farà volontariato
Omar Favaro che tre anni fa con l' allora fidanzata Erika uccise la madre e il fratello di lei, potra' uscire in permesso premio dal carcere se presenta un progetto di attivita' di volontariato
L’ ha stabilito il tribunale di sorveglianza dei minori di Torino, accogliendo il ricorso contro il provvedimento del giudice che aveva negato al ragazzo la possibilita’ di trascorrere il Natale a casa.
Impugnando il provvedimento i difensori Lorenzo Repetti e Vittorio Gatti hanno sostenuto, anche in base a sentenze della Corte Costituzionale, che il 4 bis (che concede il beneficio soltanto a chi ha gia’ scontato un terzo della pena) non e’ applicabile ai detenuti minorenni e Omar era minorenne all’ epoca dei fatti. Il giovane, arrestato il 23 febbraio 2001 insieme con Erika De Nardo per il massacro di Susy Cassini e Gianluca De Nardo, e’ stato condannato a 14 anni ed ha gia’ scontato oltre un quarto di pena. Anche gli educatori e le assistenti sociali del carcere di Asti, dove e’ stato trasferito dal Ferante Aporti di Torino al compimento del ventunesimo anno, nelle loro relazioni sono sono dette favorevoli al permesso-premio. Il tribunale di sorveglianza non l’ ha concesso, ma ha invitato Omar a ripresentare la richiesta dopo avere individuato un percorso di risocializzazione, che e’ la finalita’ del beneficio.
Omar, 21 anni, potrebbe chiedere di svolgere attivita’ di volontariato in una parrocchia o in un ospedale, un buon proposito che aveva gia’ espresso durante il processo d’appello, quando aveva detto ai giudici: ”Fatemi lavorare, voglio rendermi utile”.
”E’ un aspetto positivo della legislazione minorile – sostengono Repetti e Gatti – perche’ va nell’ interesse della rieducazione del ragazzo, che e’ preminente rispetto a ogni altra esigenza. Nello stesso tempo diventa uno stimolo per Omar a non interrompere il processo di rieducazione iniziato da tempo”. Omar ha ripreso in mano i libri con buoni risultati: in estate ha sostenuto l’ esame per passare dal corso di perito tecnico a ragioneria, fa parte del gruppo di studio dei detenuti, collabora a tutte le attivita’ carcerarie compresa la redazione di una pagina che periodicamente viene pubblicato su un quotidiano astigiano.
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