Formazione
E-commerce: Internet non decolla tra gli artigiani
Tra le imprese artigiane collegate, il 72% si rivolge alla rete per avere informazioni utili all'attivita' aziendale
Le aziende artigiane che utilizzano Internet sono al di sotto della media nazionale dei navigatori (24% contro il 31% di persone della fascia 14-65 anni). Ma l’ accesso alla rete e’ in crescita, con un incremento stimato del 40% nell’ ultimo anno. L’ e-commerce (vendita dei propri servizi) pero’ non decolla ed e’ praticato solo dal 2%.
E’ quanto risulta da una indagine Abacus presentata sabato scorso ad un convegno della Confartigianato a Riccione sull’ accesso alla rete da parte delle imprese artigiane. La ricerca – illustrata da Stefano Ghezzi, direttore dipartimento indagini media e tlc di Abacus – ha riguardato un campione di 600 imprese, la meta’ delle quali collegate a Internet.
Tra quelle collegate, il 72% si rivolge alla rete per avere informazioni utili all’ attivita’ aziendale, ma solo il 38% utilizza i servizi on line (la percentuale maggiore, il 20%, interessa quelli bancari). Ampio il ricorso alla posta elettronica che riguarda l’81% del campione. Solo il 20% comunque fa pubblicita’ on line (il 15% esprime l’ intenzione di farla a breve) e il 29% dichiara di avere un sito sulla propria azienda (mentre il 18% vuole aprirlo). Tra gli artigiani non collegati a Internet (per lo piu’ perche’ non informati a sufficienza dei vantaggi possibili), il 55% esprime interesse per le informazioni che si possono acquisire in rete, con una netta prevalenza dei temi fiscali (49%).Il 29% si dichiara interessato in prevalenza all’uso della posta elettronica. ”Le imprese artigiane – ha commentato il segretario generale di Confartigianato, Francesco Giacomin – devono costruirsi soluzioni su misura e il concetto di rete deve entrare nel diritto italiano, anche con qualche modifica del codice civile”. Quanto agli aspetti che frenano l’ accesso delle piccole imprese ai vantaggi offerti dalle nuove tecnologie, Giacomin ha sottolineato la necessita’ da parte dell’ associazione di ”offrire anche una formazione adeguata”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.