Cultura

Maremoto. Realacci: “Emergenza non esime da trasparenza”

"Gli italiani devono sapere come verranno gestiti i fondi", dice il deputato della Margherita, che denuncia i tagli alle ong e presenterà in merito un'interrogazione parlamentare

di Ettore Colombo

“L’emergenza drammatica di questi giorni e la necessità di portare subito aiuti alle popolazioni colpite non esime dall’obbligo di garantire la massima trasparenza nella gestione delle operazioni e dei fondi”, sostiene Ermete Realacci, membro dell’esecutivo nazionale della Margherita, che al riguardo ha presenterà un interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri. “Al contrario, proprio dalla trasparenza dipende anche l’efficacia del dei nostri aiuti”. Realacci punta anche il dito contro gli stanziamenti governativi e la Finanziaria: “Finora l’Italia ha messo in campo solo 20 milioni di euro: 8 per lo Sri Lanka, 2 per le Maldive e 10 (non ancora deliberati) per l’Indonesia. Un’inezia, se paragonati ad esempio ai 500 milioni di dollari stanziati dal Giappone. Per di più la Finanziaria ha tagliato i fondi per la cooperazione internazionale e quelli, 100mln di euro, per il Global fund contro Aids, Tbc e malaria. La figuraccia e’ fatta, ma siamo ancora in tempo per rimediare: la legge finanziaria deve essere modificata”. Quanto alla polemica sull’impiego dei soldi donati via sms dagli italiani, “si devono stabilire subito e rendere pubbliche le finalità alle quali questi soldi verranno destinati. Ad esempio – chiede Realacci nell’interrogazione – vorremmo sapere se serviranno per coprire operazioni che spettano al Governo, come rimpatriare i nostri connazionali. E poi – continua il deputato dielle – gli italiani meritano di essere messi al corrente di chi gestirà quanto hanno donato. C’e’ bisogno di chiarezza e certezze per non infrangere la fiducia dei cittadini”. Realacci ricorda poi “l’ottimo operato sul campo della nostra Protezione civile. Ma importante è anche il coinvolgimento delle oltre 20 Ong italiane operative nell’area, che rappresentano un bagaglio preziosissimo e irrinunciabile di conoscenze e pratica dei luoghi e delle popolazioni”.

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