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Caccia ai ribelli ai confini fra Gambia e Senagal

L'agenzia Fides rivela che truppe senegalesi sono entrate in azione nella regione di Bignona, dove sono rifugiati i miliziani secessionisti del Casamance. Un morto fra i soldati, 200 fra i ribelli.

di Giampaolo Cerri

Un militare ucciso e molti altri feriti è il bilancio delle recenti operazioni di rastrellamento effettuate dall’esercito senegalese in Casamance. Lo annuncia stamani l’agenzia di stampa cattolica Fides, riferendo fonti di Dakar.
Sarebbero oltre 200 i morti tra i ribelli. Le forze governative sono impegnate da tempo nella regione di Bignona, alla frontiera con il Gambia, nella cattura di formazioni armate che commettono atti di banditismo.
Nel corso di queste operazioni l’esercito si è scontrato con i militanti del Movimento delle forze democratiche della Casamance (MFDC) che combatte dal 1982 per la secessione della regione. Un portavoce dell’esercito ha detto a Fides che le forze di sicurezza sono determinate a fare pulizia di tutti i banditi responsabili di una serie di massacri avvenuti nella regione negli ultimi mesi. P. Augustin Diamacoune Senghor, leader del MFDC, ritiene responsabile di questi atti Salif Sadio, il capo di una fazione che è si staccata dal MFDC.
Il 16 marzo governo e MFDC avevano firmato un accordo di pace con la mediazione di mons. Maixent Coly, vescovo di Ziguinchor. Ma non tutti i componenti del gruppo dei ribelli hanno aderito all’accordo. Per comporre le divergenze tra le diverse fazioni del MFDC era prevista una riunione in Gambia alla fine di maggio, ma è stata rinviata a causa dei recenti scontri. Oltre 2mila persone si sono rifugiate in Gambia per sfuggire alla ripresa delle violenze.
Le autorità della Guinea Bissau nel frattempo hanno espulso dal loro territorio 1500 profughi della Casamance, che dal 1990 vivevano in villaggi alla frontiera tra Senegal e Guinea Bissau. I soldati hanno incendiato le loro abitazioni e abbattuto il bestiame. Il governo della Guinea Bissau ha dichiarato che l’operazione mira a impedire l’estensione della guerra sul proprio territorio e che i profughi hanno sempre rifiutato di denunciare i membri del MFDC che si nascondevano fra di loro. Il ministero dell’Interno senegalese ha dichiarato di appoggiare l’operazione condotta dalla Guinea Bissau. Secondo fonti umanitarie sono circa 7500 i profughi della Casamance registrati in Guinea Bissau

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