Attivismo

Chiara, l’alfiere che vive nel mondo dei bambini

di Gilda Sciortino

Si chiama Chiara Runfolo, ha 17 anni, fa parte dell'associazione "San Giovanni Apostolo", al Cep di Palermo, ed è uno dei 29 giovani italiani che il Presidente Sergio Mattarella "battezzerà" Alfiere della Repubblica il prossimo 15 maggio. Un impegno quotidiano, il suo, notato per la sua naturale inclinazione alla tutela e al riscatto sociale dei più fragili

Ha dovuto ripeterselo diverse volte nella testa ed anche ad alta voce, stropicciando ben bene gli occhi davanti a quanto leggeva, anche perchè non è detto che a soli 17 anni si sappia cosa vuol dire essere uno dei valorosi Alfieri della Repubblica italiana. Ed è, infatti, tra un misto di incredulità, ma anche tanto orgoglio, che Chiara Runfolo sta pian piano rendendosi conto del grande valore che ha avuto e ha il lavoro portato avanti nell’associazione “San Giovanni Apostolo” al Cep, quartiere non proprio tra i più facili di Palermo.

Unica siciliana tra i 29 nuovi Alfieri della Repubblica, ai quali il presidente Mattarella il 15 maggio conferirà gli attestati d’onore. Giovani che, come Chiara, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

A essere riconosciuta e premiata, nel caso di questa giovane palermitana, è stata sicuramente “la tenacia con la quale si fa interprete, nel suo quartiere, di istanze sociali e per l’impegno a fianco dei bambini che segue dopo la scuola”, ma anche quel suo candore nel non rendersi conto che quanto fa, per lei normalmente, ogni giorno, diventa eccezionalità rispetto a un impegno che assume la forma molto concreta della promessa di riscatto, soprattutto in un territorio complicato in quanto periferia cittadina.

«Qualcuno non ci crederà, ma ho saputo solo venerdì come ha avuto tutto origine», racconta Chiara, non riuscendo a celare il carico emotivo che ha comportato una tale notizia. «Antonietta Fazio, la presidente dell’associazione, mi ha chiamato dicendomi che mi doveva parlare di una cosa importante, rassicurando del fatto che fosse soprattutto molto bella, così verso le 15.30 arrivo in associazione e mi dà la notizia, alla quale sinceramente non riuscivo a credere. Mi disse che aveva mandato la mia candidatura qualche mese prima e che, appena ricevuto la risposta positiva, me l’ha comunicata. Ho anche saputo che Libera, con cui collaboriamo per alcune attività, l’ha aiutata a trovare la strada giusta per inviare la proposta. Mi aveva anche chiesto di non fare girare tanto la notizia, ma non ho avuto neanche il tempo di respirare e, come un fiume in piena, mi sono ritrovata sotto i riflettori. È chiaro che mi fa piacere, ma soprattutto perché mi dà l’opportunità di parlare del grande lavoro che facciamo in associazione e di come riusciamo a essere di aiuto ai bambini e alle famiglie».

La ragazza della porta accanto per la quale è normale stare vicino a chi ha meno opportunità

Devo essere sincera, quando Antonietta mi ha parlato degli Alfieri della Repubblica ho detto “wow”, ma mi sono subito dopo informata perchè non sapevo di cosa si trattasse. Quando ho poi visto che sono l’unica siciliana, ho sentito ancora di più il peso della responsabilità di tale onorificenza. Sinceramente non me l’aspettavo perché sono una ragazza comune del mio quartiere, ho sempre fatto questa attività, tra virgolette in modo segreto, ma perché per me è la normalità aiutare il prossimo.

Una vita spesa tra la scuola e l’impegno sociale. C’è spazio anche per altro?

Non c’è spazio, ma perchè non mi interessa fare altro. Vado al “De Cosmi”, un liceo delle Scienze Umane e, una volta a casa, fatti i compiti, vado subito in associazione. Non avrei neanche tempo per attività diverse da questa. Il mio mondo sono i bambini che vengono in associazione e con i quali facciamo un lavoro di educativa che coinvolge anche gli adulti. Proprio con i più piccoli, infatti, intendo lavorare quando “sarò grande”. Non so ancora con che ruolo, ma senza dubbio con e per loro.

Se dovessi definire il sentimento che alberga in questo momento nel tuo cuore?

Direi orgorglio. Sono orgogliosa del fatto che possiamo far capire quanto sia importante un centro aggregativo, questi luoghi di formazione, di educazione e anche di divertimento per i giovani in generale, ma soprattutto per i minori, così come per gli adulti. Al cospetto del Presidente della Repubblica, il 15 maggio, ci sarò fisicamente io, ma sarà come se ci fossero tutti gli operatori e i bambini che fanno parte dell’associazione. Una piccola squadra di alfieri pronti a cambiare il mondo. Un mondo, il mio mondo, senza il quale non potrei stare.

Le foto sono state fornite dalla stessa Chiara Runfolo

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