Famiglia

Lo straniero integrato: dagli elefanti alle cotolette

Rhoda, di I. Scego, Sinnos Editore, pp. 256, euro 12 Il paradiso della cotoletta, di K. Boudou, Garzanti, pp. 332, euro 13,50.

di Selena Delfino

Il senegalese Pap Khouma è stato il primo. Quando nel 1990 Garzanti diede alle stampe il suo Io venditore di elefanti (ormai introvabile), nessuno sapeva di trovarsi di fronte al primo esemplare di scrittore-migrante-italiano sulle cui sorti verranno versati se non fiumi almeno parecchie secchiate d?inchiostro. Qual è la particolarità di questi autori? Semplice: tutti pensano e sognano in una lingua, la propria, ma scrivono e raccontano rigorosamente in un?altra, l?italiano. Alcuni per l?esigenza di comunicare, altri perché lo considerano naturale, qualcuno perché non trovava, all?inizio degli anni 90, un editore disposto ad accollarsi anche il costo della traduzione. Ma i tempi sono cambiati e gli scrittori migranti di strada ne hanno fatta parecchia. Da La straniera dell?iracheno Tawfik a Rometta e Giulieo del congolese Gangbo, sono molti i racconti ?ibridi?, pubblicati da importanti editori, che hanno riscosso anche un discreto successo. Ultimo del 2004, il bellissimo Rhoda, primo romanzo della somala Igiaba Scego. Ma l?Italia, Paese di emigrazione fino a pochi decenni fa, ha raccolto in ritardo un fenomeno che in Europa è ben più maturo. Ed è di nuovo Garzanti a ricordarcelo con il libro, dal divertente titolo Il paradiso della cotoletta, del marocchino Khalid Boudou: uno degli esempi di letteratura olandese della migrazione.


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