Non profit

+ Dai, – Versi. Un odg la fa passare (alla Camera…)

Un ordine del giorno a firma Lupi (Fi) e Volonté (Udc) ripropone il testo della legge alla Camera e chiede l'impegno del Governo. Per gennaio. Come dire? Spérem...

di Ettore Colombo

Roma – nostro servizio.

Ieri, nel giorno in cui Montecitorio ha licenziato la Finanziaria, la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno presentato, tra gli altri, da Maurizio Lupi (Fi) e Luca Volontè (Udc) che impegna il governo a trovare in tempi brevi lo strumento finanziario per attuare la “Più Dai, Meno Versi”. Del resto, dopo le ripetute e solenni dichiarazioni del vice premier Marco Follini e dello stesso Volontè che si sono impegnati sulla proposta, ora ci sarebbe anche la parola del presidente della Camera, Pierferdinando Casini.
Lo apprende il settimanale Vita nella giornata di oggi, lo scrive l’agenzia di stampa il Velino, forse lo riporteranno alcuni giornali nei prossimi giorni.

Insomma, se è stata persa una battaglia – questo è sicuro – la guerra è ancora tutta da capire, prima di scriverla, per sapere come finirà.
Lo dicono – guardinghi ma soddisfatti – tutti i promotori e protagonisti della vicenda, e cioè dell’iter parlamentare della “Più Dai, Meno Versi”: i deputati Benvenuto e Jannone, il capogruppo dell’Udc Volonté, l’azzurro Lupi e il fronte dell?Intergruppo per la sussidiarietà, che arruola più di 200 parlamentari di entrambi gli schieramenti, che Lupi rappresenta.
Sulla “Più dai meno versi”, ovvero sulla proposta di deducibilità fiscale delle erogazioni, sono tutti pronti a tornare alla carica. La proposta di legge non è riuscita a entrare nella Finanziaria, licenziata oggi in modo definitivo dall’aula del Senato con la IV lettura, ma entrerà altrimenti nei “piani futuri” del Governo.

Ma mentre l’opera di pressione e attenzione del mondo del Terzo settore (e di questo settimanale) non si sono mai fermati, nemmeno durante le feste e mentre il Forum del Terzo settore annuncia che il 14 gennaio ,con l?appoggio delle tre confederazioni sindacali Cigl, Cisl e Uil, manifesterà a Roma il suo malcontento e la necessità di azioni concrete che sostengano il non profit – i parlamentari impegnati in prima linea per far approvare la legge e il principio che vi sta dietro(Maurizio Lupi e Giorgio Jannone di Forza Italia, Luca Volontè dell?Udc, Giorgio Benvenuto dei Ds) non intendono rassegnarsi.

Il presidente della Camera – questa la notizia raccolta ieri da Vita – ha avuto un contatto telefonico con Jannone e ha confermato il proprio impegno per un provvedimento definito importante e atteso da milioni di operatori e protagonisti del settore. C?è anche chi, come Benvenuto, ha sperato che, con la quarta lettura al Senato (arrivata oggi), la Finanziaria potesse recuperare l?emendamento della “Più dai meno versi” ma la speranza si è mostrata flebile.

Benvenuto, che con Iannone è il primo firmatario della proposta di legge formulata due anni fa, attribuisce però le responsabilità del mancato ripescaggio al presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, Giancarlo Giorgetti, esponente di primo piano della Lega Nord. ?Prima della pausa di Natale – racconta Benvenuto all’agenzia Il Velino – quando la Finanziaria è stata esaminata dalla Comissione Bilancio, Giorgetti ha ritenuto privo di copertura ed estraneo per materia, e dunque inammissibile, il nostro emendamento. Questo ha fatto sì che l?emendamento non passasse all?esame dell?aula e che, dunque, non venisse messo ai voti. Io mi chiedo com?è possibile che lo stesso emendamento, che in prima lettura era stato considerato ammissibile ed era stato portato avanti dallo stesso relatore alla Finanziaria, Guido Corsetto, poi sia stato considerato inammissibile perché privo di copertura. E ancora: i finanziamenti a Radio Padania o alle squadre di calcio femminili sono per caso più conformi per materia e contenuti alla Finanziaria che non la deducibilità fiscale delle erogazioni in una manovra che introduce, tra l?altro, un intervento sulle tasse?”.

Ma oggi non è più il momento delle recriminazioni è finito ma quello di individuare, come recita l?ordine del giorno approvato, lo strumento per far passare la proposta di legge. Jannone e Volontè – come hanno detto a Vita – contano sull?inserimento della proposta nel decreto sulla competitività che dovrebbe vedere la luce entro i primi giorni di gennaio. Benvenuto, invece, al riguardo è scettico. “Non riesco a non esserlo – dice l’esponente Ds sempre al Velino di oggi – Se già il suo inserimento era considerato estraneo alla Finanziaria, figuriamoci come verrà considerato l’inserimento in un provvedimento per la competitività! Per quello che mi riguarda la mia intenzione è di riprendere in mano il testo della proposta di legge alla Camera e farla approvarla – come si dice in gergo – in sede legislativa”.

Non è, invece, dello stesso parere Lupi: “Il rischio è che con la legislativa -dice il deputato azzurro al Velino – il testo venga licenziato subito dalla Camera ma poi si arresti al Senato. L?ideale è, invece, che trovi posto in un provvedimento omnibus. E poi chi dice che la sussidiarietà e la competitività sono incompatibili? Tutt?altro”. Insomma, la partita finale, per la “Più dai meno Versi” si giocherà a gennaio, ma sembra con qualche giocatore in più.

Come direbbero a Napoli, “spérem”…

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