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Maremoto: il racconto dei volontari di Tdh Italia

Tsunami: il racconto dei volontari di Terre des Hommes Italia dalla Thailandia, baia di Phang Nga: tutta la zona costiera è distrutta

di Paolo Manzo

Phuket, 27 dicembre 2004 Terre des hommes Italia è presente in Thailandia con un progetto in favore delle popolazioni della baia di Phang Nga, nel sud del paese. I cooperanti di Tdh Italia si sono recati oggi a verificare la situazione nella zona di intervento del progetto. Tutta la zona costiera è distrutta. I villaggi sono devastati, l’acqua ha sfondato porte e vetri, abbattuto muretti di cinta, in alcuni casi anche le case in muratura sono crollate. Ci sono detriti ovunque e di ogni tipo, elettrodomestici, oggetti, vestiti, pesci morti, tutto ricoperto da una melma densa di alghe, sabbia e terra. La gente è in preda al panico. Il mare continua a comportarsi in maniera strana, ogni tanto si ritira, come a prendere la rincorsa per un?altra ondata spaventosa, oppure in lontananza sembra di vedere una striscia più scura e minacciosa. La gente non distoglie lo sguardo dall’orizzonte e parte in fuga ad ogni segno che possa ricordare i terribili momenti di ieri. Ci sono molti che cercano i propri cari, altri che purtroppo li hanno già trovati. La Marine Station del Dipartimento di Pesca, dove Terre des hommes Italia ha il proprio ufficio e dove ci sono le casette che ospitano lo staff, è a poche centinaia di metri dal mare, divisa dalla spiaggia e da un piccolo fiume. Ieri era domenica e alcuni dei nostri stavano organizzando la giornata. Panyo ha sentito uno strano rumore e ha dato un’occhiata fuori. Ha visto l’onda che era già arrivata all’altezza del ponte sul fiume, ha dato l’allarme, sono saliti sul motorino e sono fuggiti appena in tempo. L’ufficio è distrutto, l’acqua ha sfondato le porte, le finestre, la fotocopiatrice l’abbiamo trovata nei bagni dell’edificio a fianco, tutto quello che non è stato portato via è ricoperto da alghe e fango. Il coordinatore locale, Suchat Sangchan, era invece in missione di lavoro, a raccogliere informazioni sulle attività di pesca nella zona di Satun, a sud di Phuket. Era in mare, su una barca di pescatori quando è arrivata la prima onda. Miracolosamente sono riusciti ad arrivare su un isola e a mettersi in salvo, ma purtroppo le altre due barche che erano con loro sono affondate. Molte altre barche erano in mare, moltissimi sono i dispersi. Suchat è ancora sotto shock. Per quanto riguarda i villaggi in cui lavoriamo non abbiamo avuto notizie di vittime a Yan Saba, Klong Kian, Haad Sai Pleuk Hoi, Hin Rom, Ao Makham, Klong Sai, Ti Tei, Chao Khrua, Sam Chong, Ko Klang. Qualche pescatore purtroppo è disperso e i danni sono ingenti. Mancano ancora notizie certe dai tre villaggi della provincia di Krabi, Khao Tong, Tha Lain, Tha Thong Lang, che sembra sia stata colpita in maniera più violenta. Tutte le attrezzature di pesca sono distrutte, barche, reti, gabbie per l’allevamento. L’ambiente marino è sconvolto. Gli abitanti dei villaggi hanno perso ogni cosa. L’impatto che avrà questo disastro sull’economia costiera non è ancora misurabile, ma si può prevederne la magnitudo, in Tailandia, così come in tutta la regione colpita dal maremoto. Tutta la microeconomia e l’indotto del turismo è in ginocchio. I piccoli commercianti, i pescatori artigianali, i piccoli ristoratori hanno perso ogni cosa. L’alta stagione turistica è finita con tre mesi di anticipo. Terre des hommes Italia dovrà nei prossimi giorni rivedere tutta la sua strategia di intervento nell’area, e dal potenziamento e riqualificazione? bisognerà passare alla riabilitazione e riattivazione. Sito Internet: www.terredeshommes.it


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