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Nel 2005 Pechino spenderà 20 miliardi di euro in armi

Lo conferma l'agenzia AsiaNews, proprio qualche settimana dopo l'invito, da parte dell'Italia, di rimuovere in seno all'Unione europea l'embargo sulle armi alla Cina

di Giulio Leben

In Cina le spese per la difesa nel prossimo anno dovrebbero sfiorare i 230 miliardi di yuan (poco più di 20 miliardi di euro), mantenendo il tasso di crescita a cifra doppia. Nelle previsioni di bilancio per il 2005 il Centro di informazioni statale annuncia che non ci saranno tagli nella spesa per gli armamenti dell?Esercito di liberazione popolare (l?esercito cinese), per gli organismi di pubblica sicurezza e nel settore dell?amministrazione.

Secondo le stime nel 2005 si spenderanno 25 miliardi di yuan in più per l?esercito, arrivando a sfiorare quota 230 miliardi di yuan. L?anno scorso il budget era di 218 miliardi di yuan, con un tasso di crescita nella spesa dell?11,6% rispetto al 2003 (che fece registrare una crescita del 9,6% nella spesa per gli armamenti, il più basso negli ultimi 14 anni).

Secondo Arthur Ding, esperto militare dell?Istituto di relazioni internazionali alla National Chengchi University di Taipei, la diffusione del preventivo per la spesa militare indica che il ministro della Difesa e il ministro delle Finanze, dopo mesi di trattative serrate, hanno trovato l?accordo. Egli ha anche sottolineato che l?esercito pubblicherà a breve l?annuale ?libro bianco?, con le priorità militari in agenda, sebbene dalle cifre non si capisca nel dettaglio quali tipi di armamenti verranno acquistati.

Molti analisti credono che l?aumento nella spese per gli armamenti sia il segnale di un possibile (e imminente) conflitto nello stretto di Taiwan, in particolare dopo la rielezione a presidente di Chen Shui-bian, il quale afferma di voler cambiare la costituzione dell?isola e di acquistare armi dagli Stati Uniti per oltre 146,8 miliardi di dollari.

L?aumento nella spesa militare dovrebbe garantire un miglioramento strutturale dell?esercito (formato da 2 milioni di soldati) grazie all?acquisto di armi con una tecnologia avanzata.

La settimana scorsa a Pechino Cao Gangchuan, ministro cinese della difesa, ha sottoscritto una serie di accordi con il corrispondente russo Sergei Ivanov mirati all?acquisto di armi: bombardieri strategici supersonici Tupolev Tu-160, aerei da combattimento SU-27SK, sistemi di difesa missilistici.

Pechino inoltre preme per far cadere il bando dell?Unione Europea alla vendita di armi, per acquistare dai Paesi membri armi ad alta tecnologia; l?embargo potrebbe essere cancellato già nel primo semestre dell?anno prossimo.

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