Trentino: una cooperativa sociale storica. Al Gruppo 78 un bene tira l’altro.

Da gruppo autogestito a impresa sociale, con 67 soci che oggi gestiscono un laboratorio di trasformazione di prodotti biologici, appartamenti semiprotetti, un centro di formazione e un?unità terapeutico-residenziale. Il Gruppo 78 di Volano, (quando si dice, nel nome un destino), un piccolo centro in provincia di Trento, è una cooperativa sociale di tipo A la cui attività nasce dalla fusione dell?esperienza di vita comunitaria di un gruppo costituto inizialmente anche da disabili fisici, all?interno del quale gradualmente si sono inserite esperienze e professionalità che hanno trasformato l?iniziale associazione in un?impresa sociale.
Santino Boglioni è uno dei promotori della nascita del primo gruppo e oggi è il coordinatore del settore servizi diurni. Proprio nel 1978 (da cui il nome della coop) Boglioni insieme ad altre dieci persone, di cui sei disabili, dopo un?esperienza nella Comunità di Capodarco di Fermo, decide di andare a vivere a Volano dove possedeva un piccolo appartamento. «Iniziammo così», ricorda Boglioni, «un?esperienza di vita di comunità centrata sui valori della convivenza, condivisione e autogestione, dando vita a un?associazione». «Nei primi anni», prosegue Boglioni, «campavamo vendendo piccoli manufatti in metallo, attività che ci permetteva anche di dedicare parte del nostro tempo alla diffusione della conoscenza della legge Basaglia».
Nel 1981 l?associazione si trasforma in cooperativa di produzione lavoro, «anche se di fatto agivamo già come cooperativa sociale occupandoci di disabilità fisica e psichica e svolgendo servizi a favore non solo dei soci ma anche di chi non faceva ancora parte della compagine sociale », sottolinea Boglioni. Nel 1984 inizia la collaborazione con la pubblica amministrazione. «Dopo aver praticato per anni quello che definimmo ?sociale radicale?, ci accorgemmo che era necessario avere delle professionalità che al nostro interno mancavano, così iniziammo ad assumere i primi educatori professionali».
Nel 1989 viene avviato un centro diurno di formazione per persone con disturbo mentale denominato Progetto Teseo: le attività prevedono la coltivazione e trasformazione di prodotti ortofrutticoli biologici e assemblaggi di vario genere, sperimentazione e gestione di percorsi di inserimento lavorativo degli ospiti nel mondo del lavoro. «Quella del biologico», prosegue Boglioni, «è stata una scelta obbligata, non solo per essere coerenti con lo stile di vita che fino ad allora avevamo tenuto, ma anche perché la presenza di disabili psichici rendeva difficile e pericoloso l?utilizzo dei prodotti chimici solitamente impiegati nell?agricoltura tradizionale. L?idea ci è venuta casualmente, cominciando a trasformare i pomodori per il nostro consumo e per rifornire la mensa del centro di formazione professionale. Svolgendo questa attività ci siamo accorti che poteva essere praticabile su scala più ampia e così, grazie anche ai finanziamenti dell?amministrazione provinciale di Trento, abbiamo avviato questo nostro laboratorio.
Nel 1990 Boglioni e gli altri riprogettano l?attività della comunità originaria, articolandola successivamente in un Centro servizi, rivolto a persone e nuclei famigliari in difficoltà segnalate dai servizi sociali territoriali. Il Centro servizi è attualmente strutturato in comunità di convivenza (composta da volontari conviventi, volontari internazionali, volontari occasionali e obiettori di coscienza), centro di diurno e interventi domiciliari-territoriali rivolti a nuclei famigliari in difficoltà segnalati dai servizi sociali.
Nel 1994 la cooperativa sociale Gruppo 78 amplia ancora la sua attività, dedicandosi alla gestione di appartamenti semiprotetti in cui vengono svolte attività terapeutiche riabilitative per persone con problemi psichici. Oggi Gruppo 78 fa parte del consorzio Consolida, la più vasta rete di imprese sociali del Trentino, e redige annualmente un bilancio sociale. Da Volano hanno imparato a volare.

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