Welfare

Marocco: riconciliarsi dagli “anni di piombo”

Rivisitati da oggi trent'anni di violazioni di diritti umani nel Regno marocchino

di Joshua Massarenti

Iniziano oggi a Rabat (capitale del Marocco) le prime audizioni pubbliche organizzate dall’Istanza Equità e Riconciliazione (Ier) durante le quali i marocchini faranno i loro primi passi nella rivisitazione di un passato di violenza e di impunità. Lo ha reso noto l’Afp. L’Ier è stato istituito nel 2003 dal Re Mohammed VI del Marocco per regolare i dossiers dai cosiddetti “anni di piombo” (1960-90) durante i quali i marocchini vissero sotto la tirannia monarchica del padre di Mohammed VI, ovvero Mohammed II, fino al 1999, anno dell’intronizzazione di “M VI”. Secondo alcuni membri dell’Ier chiamati in causa dall’agenzia di stampa marocchina Map, è stato deciso di rendere pubbliche queste audizioni con lo scopo di “riabilitare le vittime e immunizare la società contro il ripetersi di tali violazioni dei diritti umani”. Sul piano del metodo, l’Ier ha scelto testimoni “rappresentativi dei due sessi, delle varie regioni che compongono il Regno e degli eventi storici legati a questo tipo di violazioni”. Le testimonianze si concentreranno sulle esazioni commesse durante le insurrezioni del Rif nel 1958-59 e del Medio Atlas nel 1973), sulle ondate di repressione compiute sull’estrema estremistra e su alcune violazioni dei diritti umani commesse nel Sahara Occidentale. Scelti dall’Ier o da alcune Ong per la difesa dei diritti dell’Uomo, i testimoni potranno raccontare in pubblico i maltrattamenti subiti in quegli anni. Tuttavia, non sarà loro permesso di citare nome e cognome dei loro carnefici. Questa vincolo è stato duramente criticato da molte organizzazioni della società civile marocchina che vedono in questa decisione “un incoraggiamento all’impunità”.


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