Formazione

Bertinoro, al via la quarta edizione. Territorio made in non profit.

Le Giornate dell’economia civile affrontano il tema del rapporto con la “cosa pubblica”. Una proposta a chi amministra all’insegna del rilancio del bene comune.

di Redazione

L?economia civile: chi cinque anni fa non avrebbe giudicato difficile l?idea di costruire questa nuova identità in un settore non profit già ricco di classificazioni e distinzioni interne? Questa era la sfida che le Giornate di Bertinoro di Aiccon, oggi giunte all?edizione numero quattro, si ponevano: i principali studiosi ed esperti del non profit venivano invitati a discutere dell?intuizione di un orizzonte ancora multiforme, che si delineava attorno al ruolo e agli ambiti di azione dei soggetti dell?economia civile, ma che, era chiaro, non poteva prescindere dai modelli di sviluppo e dai bisogni di una società in trasformazione. È affrontando questi aspetti ambiziosi che il discorso dell?economia civile ha acquisito forza e senso, e che oggi qualcosa di nuovo sembra essere successo. Se si chiede a Stefano Zamagni, presidente della commissione scientifica di Aiccon, di spiegare a posteriori quello che è accaduto, dal punto di vista di chi ha ideato questo percorso, la risposta è che bisogna tener conto di tre fattori fondamentali. In primo luogo è importante premettere l?importanza del metodo adottato: le Giornate sono un esempio concreto di quello che Hayeck avrebbe chiamato un ordine spontaneo, vale a dire una realizzazione che nasce dal basso non sulla base di un progetto precostituito ma secondo gli esiti che le varie edizioni hanno determinato. Secondo aspetto. Accanto alla flessibilità richiesta a chi opera negli scenari della complessità, un punto fermo, un?idea coraggiosa che sembrava rompere alcuni meccanismi ?difensivi? del Terzo settore, lo inseriva in un progetto di società in cui questo potesse identificarsi e crescere non tanto per differenza da quello che è all?esterno, quanto per la capacità di stabilire attivamente un contatto, con i propri valori e la propria capacità di risposta ai nuovi bisogni della società. Prosegue Zamagni: «Questo non significa che non ci fosse un?idea guida: quella che la nozione di Terzo settore è aporetica, cioè contiene delle lacune perché postula implicitamente che la logica di funzionamento degli altri due settori non possa essere modificata attraverso un processo di contaminazione e che quindi l?unica cosa da fare è quella di costituire delle realtà terze, che si distinguono dalle altre per differenza perché, si dice, sono non profit, non sono nello Stato e nel mercato. La nostra idea è che la società evolve verso il bene comune quando tutte le sue sfere tendono a convergere verso valori di fondo, quando le esperienze che si ispirano al principio di reciprocità influenzano sia lo Stato che il mercato». Il terzo e ultimo aspetto riguarda l?apertura nel presente di una nuova fase di confronto e di riscontro nei fatti. Spiega Zamagni: «L?edizione di quest?anno rappresenta la prima uscita pubblica in termini concreti dell?idea forte che ho evidenziato, il tentativo è dimostrare come questa si può concretizzare nel concetto di amministrazione condivisa in riferimento all?ente locale. Vedremo quali risultati emergeranno, anche se ho motivo di credere che saranno importanti, una sfida che sarebbe bello che gli amministratori raccogliessero». «Quest?anno il confronto è davvero aperto», dice il presidente di Aiccon, Franco Marzocchi. «Chiama in causa le nuove forme di rapporto e di alleanza tra la pubblica amministrazione e la società civile, le colloca in un ambito fisico, come il territorio, affida loro la responsabilità di partecipare alla costruzione di nuovi diritti di cittadinanza. In questo scenario l?obiettivo a cui tendere è quello di considerare le esperienze di qualità dell?economia civile all?interno di un nuovo approccio e di nuovi strumenti per l?amministrazione della cosa pubblica; sono infatti ormai mature le condizioni grazie alle quali all?interno del nostro sistema amministrativo, in un diverso rapporto fra amministrazioni e cittadini, le questioni sociali ritornino ad essere centrali».

Info: Giornate di Bertinoro – 15/16 ottobre Impresa sociale, diritti di cittadinanza e governance del territorio tel. 0543.62327 – www.legiornatedibertinoro.it


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