Sostenibilità

Alpi. Andreas Goetz, direttore Cipra: Europa, non mettere i bastoni tra le ruote.

Anche se le alpi sono un patrimonio comune a molti stati e alla stessa unione, tra le nazioni restano troppe divisioni. E interessi contrapposti. E' ora di metterli da parte.

di Sara De Carli

Il 16 novembre Garmisch-Partenkirchen, in Germania, ospiterà l?ottava Conferenza delle Alpi: i ministri dell?ambiente degli otto Paesi dell?arco alpino e il commissario per l?ambiente dell?Unione europea si riuniranno per fare il punto della situazione. Obiettivo: migliorare l?efficacia dell?impatto della Convenzione per le Alpi, firmata il 7 novembre 1991, la prima al mondo che riguarda una regione così grande e si occupa non solo di tutela e conservazione della natura, ma anche di sviluppo sostenibile, energia, turismo. Andreas Goetz, direttore della Cipra, ovviamente ci sarà, e pure in prima fila. Perché di cose da dire ne ha parecchie. E pensa di togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. Ecomondo: Direttore, a cosa serve una Convenzione internazionale? Andreas Goetz: Le alluvioni e le frane che si sono verificate negli anni 80 hanno convinto tutti che in materia di ambiente le leggi nazionali non bastano. È vero, c?era la Cee, ma non tutti gli stati dell?arco alpino ne facevano parte: serviva una Convenzione internazionale. L?obiettivo principale fu aumentare la collaborazione tra gli Stati e rafforzare l?identità comune di chi vive sulle Alpi. Ed è naturale che questa collaborazione si sia costruita attorno al perno dell?identità comune, la montagna. La Convenzione vuole salvaguardare l?ecosistema naturale delle Alpi e promuovere lo sviluppo sostenibile: nel 1989, quando sono iniziati i lavori, erano in pochi a parlarne. Ecomondo: Ma la Convenzione delle Alpi non è ancora interamente operativa… Goetz: C?è una convenzione quadro, ratificata da tutti tra il 1994 e il 1999. A essere precisi in Italia la convenzione è entrata in vigore solo nell?agosto scorso, dopo la ratifica del Protocollo di Monaco. Poi ci sono i 12 protocolli attuativi: a oggi ne sono stati redatti solo nove e nessuno è stato ratificato da tutti gli Stati parte. I fanalini di coda sono Italia, Svizzera e Unione europea, che non hanno ancora ratificato nessun protocollo. Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia hanno ratificato tutti i protocolli, mentre Francia e Principato di Monaco ne hanno ratificati solo alcuni. Ecomondo: Come mai l?Italia tentenna? Goetz: Alcuni circoli d?opinione in Italia, assieme alla Svizzera, stanno muovendo un?opposizione di base alla Convenzione, che ne danneggia gravemente l?attuazione. Il 19 novembre 2002 la Camera ha approvato un disegno di legge per la ratifica di tutti i protocolli: nello stesso giorno, alla Conferenza alpina di Merano, l?Italia si candidava al segretariato permanente della Conferenza degli Stati alpini. È stato un gesto simbolico ma non molto sincero, perché poi si è bloccato tutto. La cosa più grave è che l?Italia sta boicottando il protocollo Trasporti, firmato a Lucerna il 31 ottobre 2000. È un protocollo fondamentale per controllare il traffico su gomma, in particolare quello dei mezzi pesanti. Ogni anno 145 milioni di tonnellate di merci attraversano le Alpi, e il 68% lo fa su strada. Il protocollo vieta la costruzione di nuove autostrade e strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino e auspica tariffe più alte per il traffico pesante, per ricavare risorse per la rete ferroviaria. Ecomondo: Quali sono le conseguenze della mancata ratifica da parte dell’Italia? Goetz: L?Unione Europea, che ha un iter molto complesso per la ratifica e qualche riserva su alcuni protocolli, è intenzionata a ratificare in tempi brevi il protocollo Trasporti proprio perché lo ritiene decisivo. Gli altri Stati stanno facendo pressione, ma se l?Italia non firma è improbabile che lo faccia l?Unione europea. Ecomondo: Chi sono i principali detrattori? Goetz: Le lobby dei trasportatori e dei costruttori stradali, che si sentano minacciate. Ma anche alcune regioni montane, che hanno paura di essere tagliate fuori dalla rete stradale e quindi dalla crescita economica. Questo della comunicazione è un punto debole della Convenzione: l?opinione pubblica ne sente parlare solo da chi la presenta come un ostacolo allo sviluppo. Invece la Convenzione è una grande opportunità per la promozione delle zone montane, e sarebbe ora che questo si vedesse concretamente, che l?Unione europea cominciasse a dare anche dei finanziamenti per i progetti che operano in conformità con i protocolli della Convenzione. Ecomondo: Da quali settori si potrebbe iniziare? Goetz: Dal turismo sostenibile. La Germania, durante la sua presidenza, aveva promesso un concorso per le nuove idee imprenditoriali nel turismo sostenibile, era una buona idea, ma lo stiamo ancora aspettando. Il turismo invernale è in stallo, servono nuove proposte, che coprano tutto l?anno. Io credo che la carta vincente sia puntare sulla cultura e sull?identità alpina, che da sempre privilegia la qualità alla quantità: il turismo del futuro si muove attorno al valore aggiunto alla regione. Per questo è importante andare avanti con i lavori di stesura del protocollo Popolazione e cultura: i protagonisti dello sviluppo sono le persone. Non è questione di informazione, ma di partecipazione attiva. Ecomondo: Alcuni Stati su questo punto preferirebbero una dichiarazione? Goetz: Hanno paura di un protocollo vincolante, ma noi non siamo disposti a cedere. Lo sviluppo dell?ambiente passa attraverso tre direttrici: ecologia, economia e popolazione: non è vero che per i primi due serve un protocollo e per il terzo è sufficiente una dichiarazione politica. Ecomondo: Quali sono le richieste che Cipra porta alla prossima Conferenza? Goetz: Che l?Italia e la Svizzera escano dallo stallo; che l?Unione europea stanzi dei fondi perché la Convenzione diventi operativa e sia davvero percepita come strumento di sviluppo sostenibile; che il Sistema di osservazione e informazione sulle Alpi (Soia) venga sostenuto con un investimento economico dignitoso. Sono ottimista. Tra l?altro durante la Conferenza verrà eletto il nuovo segretario generale della Convenzione: uno dei due candidati è un italiano. Ecomondo: L?impegno di Cipra per i prossimi mesi? Goetz: A settembre abbiamo lanciato il progetto Il futuro nelle Alpi. Vogliamo creare un canale di comunicazione tra scienza, amministrazioni e ong. Per il bene della montagna e dei suoi abitanti occorre far circolare le conoscenze e le esperienze e sostenere le idee innovative.


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