Politica

Qualche idea per salvarci

Il Wwf italiano presenta il suo rapporto sullo stato dell’ambiente. Lo sviluppo sostenibile percorso obbligato

di Barbara Fabiani

L?impatto della popolazione umana sul nostro pianeta si sta rivelando più distruttivo del meteorite che estinse i dinosauri. Il rapporto 2000 del Wwf ?Italia capace di Futuro? punta il dito contro un modello di sviluppo umano predatorio e in definitiva suicida, fondato sul principio del consumo senza coscienza né ecologica né sociale.
Dall?ecologia alla socio-ecologia, si potrebbe definire la recente maturazione di idee avvenuta in questa organizzazione ambientalista che dal 1974 si batte per creare una consapevolezza ambientalista anche in Italia. «È indispensabile indicare una ?quota di natura? pro capite a disposizione ritenuta valida e tenendo ben conto del principio di equità», dice il Segretario generale uscente del Wwf Gianfranco Bologna «senza intaccare le capacità autorigenerative dell?ambiente e la sua capacità di assorbire i rifiuti da noi prodotti». Insomma, se l?ultima grande battaglia per la modernità è stata all?insegna del motto «una persona, un voto» la prossima scommessa per il futuro è nella formula «un essere umano, una quota di natura». Il rapporto del Wwf che apre il nuovo millennio è proprio all?insegna di una nuova sintesi tra diritti dell?ambiente e diritti della persona di cui la ?Battaglia di Seattle? è stata la prima espressione pubblica mondiale. «Non è infatti un caso che ?Italia capace di futuro? sia stato sottoscritto anche dalla Rete di Lilliput, diventando una specie di manifesto comune», sottolinea con entusiasmo Bologna riferendosi al coordinamento di centinaia di gruppi di base e di campagne informative e di pressione che esprimono la critica anti-globalizzazione della società civile italiana.
Il consumo dell?energia, la produzione di rifiuti, l?esaurimento delle materie prime, la mobilità di persone e merci, la cementificazione progressiva del territorio italiano malgrado la riduzione demografica, sono solo alcuni degli argomenti che il rapporto analizza. Ma quali sarebbero le strategie da applicare per curare il pianeta da questa ?intossicazione umana? ispirata da politiche egoistiche e guidata dagli interessi di pochi concentrati poteri economici ? Se l?Italia vuole essere ?capace di futuro? secondo i suggerimenti degli esperti del Wwf, le forze di governo, anche in collaborazione con quelle sociali, devono arrivare stabile dei ?tetti? di sviluppo, insomma darsi dei limiti (ad esempio un certo consumo d?acqua, una certa produzione di CO2, una determinata quantità di rifiuti, ecc.) e quindi politiche concrete per rientrare e non superare quei confini. Questo significa che sostenibilità è anche riduzione della produzione.
Per coloro che leggono solo nel Pil la ricchezza di un Paese, e per ciò esaltano il valore della produttività, quelli del Wwf ricordano che esiste un altro tipo di ?contabilità satellite? a quella economica cioè quella ambientale e sociale, che invece evidenzia come la ricchezza ottenuta a spese dell?ambiente si trasformi in malessere sociale, sanitario e culturale.
«Meglio abbandonare i vecchi parametri di sviluppo e impegnarsi per uno scenario economico differente che privilegi lo sviluppo qualitativo alla crescita quantitativa» osserva Bologna aggiungendo che «bisognerebbe coniugare efficienza e sufficienza». Secondo il Wwf un?economia in stato stazionario potrebbe costituire uno scenario migliore dell?attuale che se spinto senza correttivi verso il 2050 porterebbe a conseguenze devastanti per l?ambiente ma anche per le società umane.

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