Lavoratori del delivery
C’è una casa per i rider a Bologna
Un luogo di socialità, ristoro e supporto per i rider di Bologna. Casa Rider è frutto del lavoro di squadra tra Arci, Cgil e Caritas Bologna per creare una rete di supporto per una categoria di lavoratori spesso dimenticata
di Redazione

Un luogo di sosta e ristoro per i rider, di incontro e socialità per tutti. A partire da oggi, venerdì 28 marzo, Casa Rider a Bologna è realtà, aperta il venerdì e il sabato dalle 16 alle 20, come punto di riferimento per chi pedala ogni giorno tra le vie della città, spesso affrontando condizioni di precarietà e senza tutele. Qui i rider possono trovare attrezzatura per piccole riparazioni e un ambiente accogliente dove condividere esperienze.

Casa Rider nasce dall’unione di forze tra Arci, Cgil e Caritas Bologna, già impegnate in diversi progetti di tutela del lavoro, dei diritti e in percorsi di emancipazione sociale. Si trova a Porta Pratello, una sede che ha già una storia di condivisione e mutualismo: promossa da Arci e Caritas Bologna, è un simbolo di cultura e solidarietà situato nel quartiere centrale Porto Saragozza, in via Pietralata 58. È già un polo di aggregazione per numerose associazioni della città, eventi culturali e attivismo. Ospita anche il Centro di ascolto di Caritas Bologna ogni martedì dalle 9,30 alle 13 e lo Sportello Eureka! dell’Arci il lunedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 17 alle 18,30. Ora offrirà anche consulenza sindacale e sui diritti con esperti, per fornire supporto concreto su tematiche sindacali e contrattuali, assistenza fiscale, permessi di soggiorno, cittadinanza, ricongiungimenti familiari, congedi parentali, permessi e tutela infortuni.
«Casa Rider rappresenta un’opportunità concreta per i lavoratori delle consegne», si legge in una nota dell’Arci: «un luogo dove potersi fermare, ristorare, riposare, confrontarsi e sostenersi nella ricerca di informazioni utili per la tutela dei propri diritti. Questo progetto testimonia l’impegno nel creare una rete di supporto per una categoria di lavoratori spesso dimenticata».
In apertura, fotografia di Joshua Lawrence su Unslplash. Nel testo, una fotografia di Arci Bologna
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