Mondo

Afghanistan: contro la droga la barbabietola da zucchero

Per la Fao potrebbe essere una valida alternativa alla coltivazione del papavero. Coinvolti 2000 contadini

di Sara De Carli

La Fao aiuterà l’Afghanistan a riprendere la produzione di zucchero. Ad annunciarlo oggi e’ stata la stessa agenzia dell’Onu. Attraverso un progetto finanziato dalla Germania, la Fao ripristinerà l’unico zuccherificio del paese, a Baghlan, che ha cessato di funzionare alla fine degli anni ’70, quando l’Afghanistan e’ stato invaso dall’Unione Sovietica. Oggi, il paese importa circa 300.000 tonnellate di zucchero l’anno e la produzione di barbabietole e’ praticamente ferma. Durante la guerra la maggior parte della nuova attrezzatura è andata perduta o danneggiata. L’area originaria dello stabilimento ed i macchinari sono stati, tuttavia, sostanzialmente conservati nel corso degli anni dal personale della fabbrica. Lo zuccherificio si trova a 250 chilometri a Nord-Ovest di Kabul, una zona considerata come la piu’ adatta per la produzione di barbabietole da zucchero. Ora e’ stato istituito un partenariato pubblico-privato tra il Ministero per le industrie leggere ed alimentari, la societa’ tedesca del settore sementi KWS ed un gruppo di investitori privati afghani. ”Il ripristino dell’industria zuccheriera potrebbe offrire un’alternativa alla produzione del papavero ed essere d’aiuto per incrementare gli introiti dei piccoli coltivatori, grazie all’introduzione di un prodotto remunerativo destinato alla vendita”, ha affermato Serge Verniau, rappresentante della Fao a Kabul. La Fao aiutera’ ad identificare gli agricoltori che, sotto contratto, coltiveranno esclusivamente barbabietole da zucchero. Saranno selezionati ed organizzati in gruppi circa 2.000 coltivatori.


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