Economia

Csr: parla il responsabile Ue. Responsabilità d’impresa, questa conosciuta.

Dominique Bé, dell'Unità Dialogo sociale di Bruxelles, annuncia la presentazione, a gennaio, di una Comunicazione ufficiale. "Ci si avvia verso un modello unico europeo".

di Redazione

Era attesa per settembre, ma l?avvicendamento dei commissari europei ha fatto slittare la presentazione a gennaio. La Commissione europea sta definendo gli ultimi dettagli della nuova Comunicazione, la terza (dopo la 366 del 2001 e la 347 del 2002), sulla responsabilità sociale d?impresa. Dominique Bé, economista francese, vicedirettore dell?unità per il Dialogo sociale e adattamento della Direzione generale Lavoro e affari sociali della Commissione Europea, è il responsabile dello sviluppo delle politiche europee della csr. SocialJob lo ha raggiunto telefonicamente a Bruxelles. SocialJob: Quali saranno le principali novità della nuova Comunicazione sulla csr? Dominique Bé: Il testo cui stiamo lavorando sarà in linea con i due precedenti documenti dell?Unione europea. La nuova Comunicazione, in particolare, focalizzerà l?attenzione sulle condizioni necessarie per un positivo sviluppo della csr. Tra le finalità che la Commissione si è posta per questa nuova fase vi è quella di definire criteri di carattere generale per uniformare le norme e la prassi dei 25 Stati membri. Inoltre lavoreremo per definire in che modo la csr debba integrarsi con le normative settoriali comunitarie. SocialJob: Quali sono i progressi compiuti negli ultimi anni sul fronte della csr? : Quello della csr è un concetto relativamente recente in Europa, che però oggi è riconosciuto da un buon numero di soggetti come utile ed è visto come mezzo per costruire un modello di sviluppo sostenibile. A mio avviso uno dei principali risultati ottenuti è aver concepito la csr non più come alternativa alla legislazione, ma come strumento a essa complementare. SocialJob: Quali sono gli ostacoli alla diffusione della csr? : Molte aziende non hanno ancora capito che la csr migliora la performance del management e della qualità dell?impresa. La csr è spesso vista come un?azione filantropica, un atto unilaterale da parte delle imprese, quando invece dovrebbe essere costruita sul dialogo e la partnership: i due pilastri del modello sociale europeo. La csr richiede fiducia tra le parti coinvolte e non può esistere senza trasparenza sui comportamenti aziendali. Trasparenza non fine a se stessa, ma come elemento che migliora l?impresa. SocialJob: Cosa pensa del lavoro fatto dal governo italiano sulla csr nel semestre di presidenza dell?Unione europea? : Il progetto del governo italiano è un interessante contributo al dibattito sulla csr ed evidenzia la crescita di interesse dei governi per questo tema. SocialJob: Quali sono i Paesi europei che hanno mostrato una maggiore sensibilità ? : I differenti background culturali hanno prodotto diversi livelli di consapevolezza e di implementazione dei principi. Più che sottolineare quelli in cui vi sono stati maggiori progressi penso sia interessante evidenziare come Paesi diversi stiano ora convergendo verso un unico modello europeo di csr. SocialJob: Quale ruolo possono avere le piccole e medie imprese e il movimento cooperativo nella diffusione della responsabilità sociale di impresa? : Le Pmi devono rendersi conto che lo sviluppo sostenibile le interessa direttamente. Il movimento cooperativo, e le altre organizzazioni dell?economia sociale, dimostrano che un?organizzazione può essere economicamente di successo e al contempo soddisfare gli interessi degli stakeholders. Queste organizzazioni dovrebbero però prendere in considerazione tutti gli aspetti relativi allo sviluppo sostenibile come parte del loro approccio alla csr.


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