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Contrordine: la Russia non ha dato lo stop alla produzione di mine
Ce lo spiega oggi la Campagna italiana mine: Putin ha ratificato un protocollo che "limita l'uso", ma non "vieta" gli odiosi ordigni...
E’ stata evidenziata nei giorni scorsi la notizia della ratifica da parte della Russia del protocollo secondo emendato alla convenzione sulle armi disumane (Cfr news: www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=50399&H=%2Brussia%2Bmine).
Il sì di Putin al protocollo pareva come uno stop definitivo alla produzione di mine antipersona e come un’adesione, di fatto, al Protoccolo di Ottawa. Ma così non è, come ci ha giustamente segnalato la Campagna Italiana contro le mine (www.campagnamine.org).
“Può trarre in inganno dal momento che non chiarisce la differenza (abbastanza sostanziale) tra la convenzione di Ottawa e il protocollo” ci spiega Simona Beltrami, coordinatrice della Campagna mine.
“Il punto cruciale è che il protocollo non “vieta” le mine antipersona ma ne “limita l’uso” (ossia lo regolamenta, non lo proibisce – proprio per l’impossibilità di arrivare alla messa al bando per questo percorso si è ricorsi allo strumento alternativo del Trattato di Ottawa)” prosegue la Beltrami. “Quindi il fatto che la Russia abbia ratificato questo protocollo (cosa che peraltro hanno fatto anche gli USA già dal 1997), non altera la sostanza della sua posizione rispetto alla convenzione di Ottawa. La Russia continua ad essere uno dei 3 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU che ignora la messa al bando delle mine, e come tale continuerà a essere oggetto delle stesse pressioni da parte della campagna internazionale”.
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