Volontariato

Il Marocco si oppone ai centri di detenzione per clandestini nel Maghreb

Dopo l'Algeria, anche il MArocco si oppone all'istituzione di centri di dentenzione per immigrati provenienti dall'Africa sub sahariana

di Joshua Massarenti

Il governo marocchino ha dichiarato ieri di essere opposto all’idea di creare nel Maghreb centri di detenzione per i clandestini originari dai Paesi dell’Africa sub sahariana e desiderosi di raggiungere l’Europa. Lo ha reso noto l’Afp citando il ministro dell’interno marocchino Mustafa Sahel. “Il Marocco non è convinto della creazione di centri di detenzione nei paesi maghrebini” ha dichiarato il ministro, in riferimento alla nuova politica migratoria di alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia. La soluzione alternativa secondo Sahel “deve essere economica nel quadro di un partenariato con i Paesi subsahariani”, per poi aggiungere che “in tal caso, il Marocco si rende disponibile a cooperare con l’Europa”. L’idea consiste nella creazione di “programmi di protezione dei rifugiati” nei pressi delle regioni di origine al fine di aiutare il Maghreb a controllare le sue frontiere e rafforzare così la loro capacità di accoglienza dei rifugiati subsahariani. Mustafa Sahel ha poi ricordato gli sforzi intrapresi dal Marocco per sorvegliare le sue frontiere, come ad esempio lo smantellamento di oltre 420 reti di traffico di umani presenti nel Paese. Contrariamente alla Libia, protagonista di accordi bilaterali con il governo Berlusconi per creare centri di detenzione su suolo libico, nel mese scorso, l’Algeria aveva dichiarato la sua ostilità all’istituzione di questi centri “dove saranno parcheggiati i clandestini in attesa che i loro dossier vengano regolarizzati dai Paesi europei”.


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