Welfare

Il detenuto depresso può stare agli arresti domiciliari

Lo ha stabilito la Cassazione, per il caso di un detenuto che, in seguito a uno stato di grave depressione, aveva perso trenta chili dietro le sbarre

di Benedetta Verrini

Il detenuto affetto da una forte depressione può ottenere gli arresti domiciliari. È quanto stabilito dalla Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n.35741/2004, che ha accolto il ricorso di un detenuto al quale il Tribunale di Sorveglianza di Torino aveva negato il beneficio. La Suprema Corte ha rilevato in proposito che la sindrome ansioso – depressiva può costituire causa di differimento della pena quando assuma aspetti di tale gravità da non essere fronteggiabile in ambiente carcerario (nel caso in questione il detenuto aveva perso trenta chili) o assuma addirittura le caratteristiche di vera e propria infermità psichica. Il Giudice di Sorveglianza, in particolare, deve valutare se la depressione del detenuto sia tale da fare sì che l’espiazione della pena appaia contraria al senso di umanità per le eccessive sofferenze da essa derivanti. info: www.cittadinolex.it


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